• Abbonati
Le motivazioni dell'assoluzione

“Zambetti era ad Albino per sua figlia, non c’entra con la rapina a casa Caldara”

E sui pedinamenti del figlio del Ragno, il giudice Petillo spiega: "Forse era impegnato nelle sue attività di usura ed estorsione"

Bergamo. Le intercettazioni telefoniche che l’hanno portato a processo hanno avuto un’interpretazione “tutt’altro che univoca e che in mancanza di riscontri o di ulteriori elementi, è del tutto insufficiente per poter condurre a un giudizio di penale responsabilità”. Il giudice Giovanni Petillo ha motivato così la sentenza di assoluzione emessa lo scorso 15 febbraio nei confronti di Mattia Zambetti per la rapina commessa la sera del 2 dicembre 2010 in una villa di Albino.

Il giudice ha accolto quindi la versione dell’imputato, figlio di Giambattista, il “Ragno” della Val cavallina, che in aula aveva sempre ribadito la propria estraneità in merito al colpo del 2010 in via San Giuseppe ad Albino, quando tre malviventi fecero irruzione a casa di Filippo Caldara e, approfittando della sua assenza, minacciarono la moglie col figlioletto di 18 mesi per farsi consegnare il denaro nella cassaforte, senza riuscirci.

Lo stesso Zambetti, difeso dall’avvocato Alessandro Turconi, aveva ammesso di essere stato ad Albino nei giorni precedenti a quella rapina, come era poi emerso dalle intercettazioni. Ma non per preparare quel colpo come ipotizzato dagli inquirenti, bensì perchè la figlioletta L. era ricoverata in un centro di educazione motoria del paese seriano. Una tesi che ha trovato concorde la Corte: “Il padre si stava recando lì per farle visita”.

“Inoltre – si legge ancora nelle motivazioni – , è vero che in alcuni stralci emerge che si fa riferimento ai movimenti di qualcuno, ma l’interpretazione più verosimile che se ne può dare è quella fornita dallo stesso Zambetti: l’imputato era a quel tempo coinvolto in usure ai danni di soggetti bisognosi di denaro e da estorsioni e, quindi, non si può escludere che stesse proprio seguendo i movimenti di qualche sua vittima; non si può neppure escludere che l’imputato e il suo interlocutore stessero programmando qualche rapina, ma non ai danni della famiglia Caldara, ma di qualche banca o esercizio commerciale”.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
leggi anche
Ragnetto Mattia Zambetti
La sentenza
Rapina a casa Caldara, assolto il figlio del Ragno: “In passato ho sbagliato, ma ora ho cambiato vita”
carabinieri sera dalmine
In aula
Processo Zambetti per la rapina di Albino: “In tre col passamontagna e uno ha preso mio figlio”
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI