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Il caso

Ex docente multata mentre illustrava il duomo: “Non volevamo frodare nessuno”

Duemila euro di sanzione per esercizio abusivo della professione di guida, nonostante stesse spiegando gratuitamente ai membri della sua associazione le bellezze di Città ALta

Bergamo. A Casatenovo, in provincia di Lecco, la notizia dell’importo della maxi multa emessa dagli agenti della Polizia Locale di Città Alta nei confronti dell’ex professoressa di arte Rosita Corbetta, mercoledì 12 aprile non era ancora arrivata.

Quando Samuele Baio, presidente dell’Università per tutte le età, ha saputo che si trattava di duemila euro, si è ammutolito: “Duemila euro? Davvero? Non so proprio cosa dire. Come associazione ci siamo offerti di pagare ma faremo senz’altro ricorso perché la nostra è una piccola realtà senza scopo di lucro e non riusciamo a sostenere una spesa tanto elevata”.

È incredulo e dispiaciuto per quanto accaduto lo scorso 4 aprile, quando la docente in pensione, che fa parte del gruppo, è stata multata per esercizio abusivo della professione di guida turistica.

“Avevamo deciso di organizzare una gita a Bergamo per i nostri associati – spiega il presidente -. Abbiamo noleggiato un pullmino e raggiunto Città Alta. Eravamo in 24 e quando siamo giunti sotto il portico del palazzo della Ragione, Rosita, nostra associata e membro del direttivo, ha iniziato ad illustrarci le caratteristiche del duomo. Si è trattato di una lezione all’aperto, lei ha insegnato arte per tanti anni ed ha accettato di spiegarci le bellezze del borgo antico a titolo gratuito, come fa sempre. Ha tenuto spesso lezioni di arte nella nostra sede utilizzando le slides, ma questa volta abbiamo voluto fare qualcosa “dal vivo””.

Mentre l’ex professoressa forniva cenni storici sul duomo di Città Alta al gruppo di amici del quale faceva parte, è stata avvicinata dagli agenti della Polizia Locale che le hanno chiesto i documenti e se fosse regolarmente iscritta al registro regionale delle guide turistiche. La donna è caduta dalle nuvole e lo stesso il resto dei presenti.

“Non stavamo facendo nulla di male – continua Baio -, non volevamo frodare nessuno né portare via il lavoro alle guide. Infatti abbiamo fatto tutto alla luce del sole. Semplicemente non sapevamo che non si possono fornire nozioni d’arte ad un gruppo di persone senza incorrere nell’esercizio abusivo della professione. Ci dispiace, la legge non ammette ignoranza e capiamo che gli agenti hanno agito su segnalazione e hanno fatto il loro dovere. Ma quando arriverà la sanzione faremo ricorso spiegando le nostre ragioni”.

Mercoledì mattina, giorno in cui la notizia è apparsa su Bergamonews, il sindaco di Casatenovo Filippo Galbiati ha telefonato a Samuele Baio: “Mi ha chiesto se avevo letto l’articolo. Anche lui era stupito rispetto a quanto accaduto e mi ha detto che avrebbe scritto al sindaco di Bergamo Giorgio Gori. Speriamo che la faccenda si risolva per il meglio”, conclude il presidente.

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