Ardesio. Una Pasqua di sofferenza ma anche di speranza per le 71 persone isolate nelle frazioni Cerete, Pizzol e Staletti di Ardesio, in alta Val Seriana, dopo che mercoledì una valanga d’acqua e fango di circa 15mila metri cubi si è riversata sull’abitato mentre gran parte dei residenti ancora dormiva.
Un disastro provocato dal cedimento di un canale che porta acqua alla vicina centrale dell’Enel. In questa Pasqua anomala, gli abitanti del paese hanno potuto partecipare alla tradizionale messa celebrata alle 9,30 dal parroco di Ardesio, don Antonio Locatelli, nella chiesetta di Cerete. Un piccolo gesto per strappare un sorriso in un momento di estrema difficoltà.
“Celebrare la messa a Cerete, tra le persone che in questi giorni di festa sono isolate, è un segno di vicinanza – spiega don Locatelli – È un modo per esprimere loro la vicinanza di tutta la comunità. Stanno bene, sono serene, ma sono isolate. Vivere la Pasqua lontani dalla comunità non è bello e la celebrazione della messa sta a significare che la gente di Ardesio non li ha dimenticati”.
Intanto il Comune e la Protezione civile si sono attivati per far pervenire i beni richiesti: si tratta soprattutto di medicine e generi alimentari. Sul fronte sociale per le 71 persone isolate è stato messo a disposizione un servizio di supporto psicologico, mentre è anche terminato il lavoro di pulizia di via Monte Secco, che conduce alle frazioni isolate: ora la viabilità è consentita ai mezzi di soccorso.
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