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L'intervista

Benis Costruzioni, impresa familiare con numeri da big: e un nuovo progetto di ville sul lago fotogallery

L'azienda fondata da papà Giovanni nel 1971 è ora nelle mani di Fabio, amministratore unico, Giancarlo, direttore tecnico, e Cinzia, responsabile dell’area amministrativa. In cantiere c'è "Riva Sebina", progetto residenziale esclusivo tra Sarnico e Predore

Telgate. Gli uffici al primo piano della nuovissima sede, inaugurata poco più di due mesi fa, sono inondati dalla potente luce naturale d’inizio primavera. Merito, in particolare, delle ampie vetrate – uno degli elementi distintivi del moderno Quartier generale della Benis Costruzioni – che avvolgono l’edificio.

A beneficiare del caldo fascio luminoso, sono sia la grande ‘parete verde’ (altro elemento distintivo, che dopo aver accolto i visitatori già all’ingresso, li accompagna mentre salgono la scala, collocata a fianco del natural wall, cui però non è ancorata) dove fanno bella mostra di loro numerose varietà di essenze vegetali; sia i 15 dipendenti dei reparti Tecnico e Amministrativo (gli altri 25 colleghi sono generalmente sui cantieri) che lavorano in spazi riservati, ben separati dagli ambienti limitrofi. Dove, oltre a quelli che ci si aspetta (sala riunioni, uffici, salottino d’attesa e disimpegni), ci si imbatte anche in un’ospitale cucina.

“Una piccola, ma importante, attenzione che ci auguriamo aiuti i nostri collaboratori a sentirsi a proprio agio” spiega Fabio Benis, Amministratore unico dell’omonima “impresa a conduzione familiare” fondata dal papà, Giovanni, nel 1971.

“Si tratta di elementi ambientali integrativi – prosegue – che io e i miei due fratelli, Giancarlo (direttore tecnico) e Cinzia (responsabile dell’area amministrativa), con cui condivido le responsabilità decisionali e gestionali, abbiamo fortemente voluto per offrire alle persone che lavorano al nostro fianco, un ambiente accogliente e gradevole”.

Sorta nella zona industriale di Telgate, al confine con Bolgare, la nuova sede della Benis Costruzioni ha richiesto un investimento di circa 4 milioni. Il lotto su cui l’azienda si è insediata, in via S. Giuseppe, occupa una superficie di circa 11mila metri quadrati. La parte coperta si estende per circa 4000 metri quadrati: oltre 700 sono dedicati agli uffici, 400 all’autorimessa (sormontata da un tetto green dove è stato installato un impianto fotovoltaico da 5kW) e 2800 al capannone. Dei restanti 7mila metri quadrati non coperti, invece, 800 circa sono stati destinati ad area verde.

A poco più di mezzo secolo dalla nascita della società, Fabio Benis, 56 anni, dice di essere “abbastanza contento dei risultati finora raggiunti”. In realtà, l’ultimo biennio ha portato ottimi risultati e i prossimi due anni si preannunciano in ulteriore crescita.

A fine 2022, infatti, la Srl era annoverata fra le prime 800 imprese best perfomer della nostra provincia (indagine Festival dei territori industriali), avendo chiuso l’esercizio 2021 con ricavi per oltre 13,5 milioni (raddoppiati rispetto ai 6,7 dell’anno prima, “soprattutto grazie alle iper selezionate commesse al 110%, che abbiamo acquisito”, spiega Cinzia Benis) e con un Mol (Margine Operativo Lordo) superiore al milione e mezzo. L’esercizio successivo, il 2022, l’impresa – che opera nell’edilizia pubblica (60% dei ricavi) oltre che nel residenziale privato (restante 40%) – l’ha concluso con un’altra performance di tutto rispetto: 18,5 milioni di giro d’affari, pari ad un incremento del 37%”.

“Ma si può sempre fare tanto altro ancora” commenta sornione Benis.

Per fine 2023, i tre fratelli contano di portare l’azienda ad assestarsi su ricavi per 25 milioni (che rappresenterà un ulteriore progresso del 35%). E ciò mentre il portafoglio-ordini 2024 annovera già commesse per un’altra ventina di milioni.

“L’obiettivo – prosegue Benis – è di arrivare a stabilizzarsi su un giro d’affari annuo nell’ordine dei 30 milioni. Ma riuscirci, non sarà cosa semplice”. Nonostante i lavori svolti in varie zone della Lombardia (nelle province di Brescia, Milano, Como e Mantova) oltre che in Veneto (Vicenza), Fabio Benis è giunto alla conclusione che avere il ‘cantiere vicino’ – cioè in provincia di Bergamo – sia la cosa migliore: “Perché ci consente di mantenere il costante e più efficace controllo sullo stato di avanzamento dei lavori”.

E proprio in linea con questa convinzione, ecco che a breve l’impresa avvierà un nuovo ‘cantiere di prossimità’. Entro fine maggio, infatti, le ruspe della Benis Costruzioni inizieranno a scavare tra Sarnico e Predore, a due passi dal Lido di Nettuno e dal locale Circolo Velico.  Obiettivo: dare vita ad un nuovo progetto residenziale, ‘Riva Sebina’, che prevede la realizzazione di due ville: una bi-familiare e una seconda suddivisa in cinque unità abitative, due delle quali saranno attici. “La costruzione – spiega Fabio Benis – sarà caratterizzata da un design modernissimo oltre che da una completa vista-lago. Inoltre, dato il contesto naturalistico, l’immobile sorgerà tra un bosco e la ciclovia che unisce i due centri lacustri”.

Benis costruzioni
Un rendering di Riva Sebina

“Dato il contesto naturalistico – aggiunge l’imprenditore – il disegno architettonico dei volumi è fortemente orientato alla massima trasparenza, per godere della vista ed alla massima integrazione visiva con il versante posto alle spalle. Gli spazi esterni, dotati di grandi terrazze, portici e di piscine private panoramiche, sono stati progettati con la medesima attenzione degli spazi interni”.

Il sito su cui sorgerà ‘Riva Sebina’ sarà inoltre collegato alla strada che unisce Sarnico a Predore. “Oltre alla mitigazione visiva, il rispetto per l’ambiente è stato promosso anche attraverso le prestazioni energetiche degli impianti e l’isolamento degli edifici, che sono ai massimi livelli” precisa l’imprenditore.

Oltre ad essere Amministratore unico dell’impresa di famiglia, Fabio Benis riveste altri due incarichi istituzionali: è componente del Consiglio generale di ANCE Bergamo ed è anche membro del CdA della Scuola Edile di Seriate.

Sul primo versante, si sta dedicando alla tessitura di rapporti sempre più saldi con la Facoltà di Ingegneria di UniBG. L’obiettivo è di arrivare a dare il via (“siamo a buon punto”) ad un innovativo Dottorato di ricerca della durata di tre anni, in cofinanziamento (41mila euro l’investimento preventivato), incentrato su tre macroargomenti: Transizione verde e sostenibilità del costruito, Transizione energetica e Materiali e prodotti ecosostenibili, innovativi ed intelligenti. “La questione green è e diventerà sempre più fondamentale. Orientarci sulle energie rinnovabili sarà imprescindibile. Per farlo, il nostro sistema imprenditoriale avrà bisogno di confrontarsi sempre più col mondo universitario: parlando di idee e di soluzioni applicabili al nostro lavoro”.

Da Consigliere d’amministrazione della Scuola Edile, Benis non si sottrae alle frequenti osservazioni sollevate da diversi suoi colleghi, sulle difficoltà incontrate nel reperimento di forza lavoro. E replica: “Mancano le persone, più che i muratori”. In un Paese, cioè, affetto da crescente denatalità, è ovvio che si faccia sempre più fatica a trovare personale da avviare alla vita del cantiere. “Una soluzione – prospetta Benis – potrebbe essere quella di andare noi, magari con l’aiuto e il supporto di Ance nazionale, a creare una Scuola Edile là dove ci sono le persone”. Il riferimento ai Paesi del nord Africa è palese. “Se creassimo in quei luoghi centri di accoglienza e formazione – spiega Benis – potremmo istruire e far crescere i giovani del posto, per poi farli arrivare qui a lavorare”.

Un pensiero di lungo respiro, sul quale vale comunque la pena di fare una riflessione.

Nel breve, anzi nel brevissimo termine (i termini sono scaduti venerdì 31 marzo), la Scuola Edile rimborserà, alle imprese che hanno aderito al suo Servizio sanitario di recente istituzione, i costi sostenuti per le visite mediche dei rispettivi dipendenti, effettuate dall’ottobre dello scorso anno fino all’ottobre di quest’anno. “I vantaggi, vanno dai 100 ai 150 euro a dipendente sottopostosi a visita” conclude Benis.

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