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Trekking e rifugi

Il Monte Bronzone, un “fiordo” nel mezzo del Lago d’Iseo

A 1.334 metri sul livello del mare, a cavallo fra i territori di Vigolo e Adrara San Martino

Adrara San Martino. A volte il mondo va guardato da un’altra prospettiva per apprezzarlo al meglio. Magari posizionandosi più in alto, per notare con attenzione ciò che accade in basso.

Prendiamo il caso di un lago e proviamo ad osservarlo da una sommità: ci accorgeremo immediatamente come la nostra visione tradizionale sia soltanto parziale e di come alcune bellezze siano impossibili da notare.

Per accorgersene basta raggiungere la cima del Monte Bronzone, a 1.334 metri sul livello del mare a cavallo fra i territori di Vigolo e Adrara San Martino.

Citata dal padre dell’alpinismo inglese John Ball nel suo volume “The Central Alps”, la vetta è un palcoscenico privilegiato da cui osservare il Lago d’Iseo in tutta la sua completezza. Quasi come se ci si trovasse su un fiordo norvegese.

Il monte deve il suo nome al termine “Burun”, divenuto in dialettto “Burunsù” e destinato a rappresentare il ferro, minerale particolarmente presente nell’area dell’Alto Sebino ed estratto sin dalle epoche più antiche.

Sono tanti i percorsi che accompagnano alla destinazione e che consentono agli escursionisti di scegliere il livello di difficoltà da affrontare a seconda della propria preparazione.

Un tracciato adatto a tutti è sicuramente il sentiero CAI 701 che dalla chiesetta degli Alpini posizionata in località Lerano (Viadanica, 559 metri) consente di raggiungere senza eccessiva fatica il Bronzone e suonare così la sua celebre campana.

 

Monte Bronzone

 

Il primo tratto è probabilmente quello più ripido, attraverso una strada cementata che porta al colle di Cambline prima di immettersi in un’area caratterizzata da una serie di roccoli che svettano sulle sponde del Sebino.

Costeggiando la Corna del Buco, si giunge prima fra le case di Prato Chierico e, superando successivamente Colle di Oregia e Colle di Rolla, ci si immette dopo circa un’ora di camminata verso una strada sterrata che accompagna verso Colle della Rolla.

Lì si prosegue in direzione di colle Dedine e si esce definitivamente dal bosco prendendo il sentiero che accompagna alla “piramide” del Bronzone. Ci sono due alternative: seguendo il percorso che proviene da Canzanica è possibile aggirare i tratti più aspri e salire alla destinazione con maggior calma; in caso contrario si può imboccare il segnavia numero 5 che, superando alcune rocce, conduce direttamente sul monte.

Dopo circa due ore di cammino e poco meno di ottocento metri di dislivello positivo, è possibile scorgere l’alta croce con annessa la campana dedicata a San Giovanni XXIII, particolarmente amata dagli appassionati di trekking.

Lì sarà possibile ammirare in tutta la sua bellezza l’intero bacino caratterizzato da una parte della Torbiere del Sebino e da Montisola, dall’altra dalle diverse vette che fanno da cornice, dal Monte Guglielmo al Cornone di Blumone passando per il Pizzo della Presolana, il Pizzo Coca e il Pizzo Redorta.

 

Monte Bronzone
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