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Il processo

Uccise a martellate il padre della sua ex, la difesa punta sulla ludopatia per evitare l’ergastolo

Hamedi El Makkaoui, 24enne di origini marocchine, è reo confesso dell’omicidio dell’imprenditore Anselmo Campa avvenuto lo scorso 19 aprile a Grumello del Monte

Bergamo. Il nodo è quello della dipendenza dal gioco d’azzardo. La difesa di Hamedi El Makkaoui, per gli amici “Luca”, punta su questo particolare per cercare di evitare l’ergastolo al 24enne di origini marocchine, reo confesso dell’omicidio dell’imprenditore Anselmo Campa, ucciso con 24 martellate lo scorso 19 aprile a Grumello del Monte.

Lunedì (27 marzo) la prima udienza del processo di fronte alla Corte d’Assise presieduta dal giudice Giovanni Petillo. Il pubblico ministero Maria Esposito contesta al giovane l’aggravante dei futili e abbietti motivi perchè all’origine dell’omicidio ci sarebbe la richiesta di circa seimila euro legata a una Renault Clio. Un particolare che potrebbe significare ergastolo per l’assassino.

Roberto Ranieli e Giorgio Conti, difensori dell’omicida, hanno chiesto e ottenuto di poter sentire in aula uno psicologo, il dottor Paolo Mazzoleni Terracini, che ha stilato una consulenza che attesta proprio la dipendenza dal gioco d’azzardo di El Makkaoui e che gli permetterebbe così di evitare l’aggravante.

Lo specialista sarà ascoltato nella prossima udienza, in programma il 22 maggio, quando parlerà anche Federica Campa, figlia della vittima ed ex fidanzata dell’imputato, seguita dall’avvocato Ennio Buffoli nei panni di parte offesa, così come l’ex moglie dell’uomo.

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