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Bergamo

Il Parco dei Colli di Bergamo omaggia i suoi fondatori: Parigi e Pagani fotogallery

Nella prestigiosa sede del monastero di Valmarina, due sale intitolate alla memoria di Salvo Parigi e Lelio Pagani

Bergamo. Si è svolta il 24 marzo 2023 la cerimonia di intitolazione di due sale del monastero di Valmarina, sede del Parco dei Colli di Bergamo.

L’antica sala capitolare è stata dedicata a Salvo Parigi (1924-2017), che fu giovanissimo partigiano, animatore culturale e figura politica di spicco, prima in Giustizia e Libertà e poi per decenni nel Partito Socialista. Salvo Parigi, ingegnere e professore, fu tra i sostenitori dell’ambientalismo e della tutela del territorio, con riguardo ai Colli di Bergamo fu promotore tra i più tenaci di studi ricerche e pubblicazioni, fino a giungere alla legge istitutiva del Parco dei Colli di Bergamo, a cui lavorò prima come assessore al Comune di Bergamo, poi come assessore regionale negli anni Settanta e Ottanta del Novecento. Per motivi di equilibri politici, Salvo Parigi non fu Presidente dell’Ente Parco dei Colli ma vicepresidente per quanto de facto riconosciuto come padre della nascita dell’Ente.

La sala polifunzionale è stata dedicata a Lelio Pagani (1943-2006), un urbanista colto e appassionato professore universitario, studioso del territorio che in qualità di presidente del Parco dei Colli e sua figura di riferimento negli anni Novanta fu autore di un’impostazione scientifica e giuridica fondamentale per la diffusione dei valori della tutela ambientale e dello sviluppo del territorio. Le sue pubblicazioni e studi tuttora dettano gli indirizzi per la tutela del territorio, sia quello dei Colli di Bergamo sia più diffusamente per tutta la materia dei Parchi, che si sono moltiplicati col passare dei decenni.

Il Parco dei Colli di Bergamo è uno dei primi e storicamente più importanti Parchi Regionali, è il terzo parco in Regione Lombardia dopo il Parco del Ticino e il Parco delle Groane ed è classificato come parco agricolo-forestale. Al di là della prestigiosa e antichissima sede in Valmarina e della diversa percezione e conoscenza che ne possono avere i cittadini, è costituito da un insieme di diversi strumenti, organi di rappresentanza, progetti, ma soprattutto di regole urbanistiche di Tutela del Territorio, e ne ha parlato l’attuale Presidente dell’Ente Parco, il “veterano” ambientalista Oscar Locatelli.

“Quarantacinque anni fa – ha spiegato Locatelli – l’istituzione delle aree protette aveva lo scopo principale di frenare l’espansione incontrollata dell’edilizia delle città e di cominciare ad affermare valori legati alla tutela dell’ambiente e a una difficile affermazione di una cultura ecologica. Si imposero vincoli, una radicalità che ciclicamente si rende necessaria, anche oggi. Dobbiamo tornare a fissare il punto e aiutare la politica e gli amministratori a pensare e agire di concerto per non diventare isole nella nuova giungla dell’asfalto. Negli ultimi vent’anni dove il Parco ha avuto voce in capitolo il consumo di suolo è stato del 9%, nelle zone di iniziativa comunale, del 90%”.

Alla cerimonia di intitolazione delle sale sono intervenuti Ettore Parigi, figlio di Salvo Parigi e Fabio Plebani, nipote di Lelio Pagani, e la parlamentare europea Pia Locatelli.

L’intitolazione delle due sale è stata l’occasione per un convegno di riflessione sul futuro delle aree protette, un confronto che ha preso come spunto l’Enciclica “Laudato Si” di Papa Francesco, con la partecipazione di esponenti della società civile, della cultura ambientalista e della Chiesa.

A seguire sono intervenuti Don Cristiano Re, ufficio per la pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Bergamo, Agostino Agostinelli, direzione nazionale di Federparchi, Renato Ferlinghetti, Centro Studi per il Territorio dell’Università di Bergamo. Presenti all’incontro anche Marzia Marchesi assessore del Comune al verde pubblico e Davide Casati consigliere di Regione Lombardia.

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