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L'ex ambasciatore

Iran, Terzi (FdI): “È ora di cambiare la politica di ‘appeasement’ di Ue e Stati Uniti”

"Si deve vigorosamente riaffermare la centralità dei diritti umani, dello Stato di diritto e della legalità. Oggi - ha ribadito Terzi - milizie reclutate dall'Iran combattono al fianco dell’esercito russo nell'aggressione all'Ucraina, con droni e missili forniti dalle guardie della Rivoluzione islamica"

Milano. “I numeri della repressione messa in campo da Teheran per arrestare le rivolte dilagate in tutto il Paese – a seguito della uccisione della giovane Masha Amini da parte della ‘Polizia morale’ – sono drammatici ma rappresentano solo la punta di un iceberg”, che “affonda le proprie radici nel khomeinismo oppressivo e persecutorio dei mullah al potere da più di quaranta anni”.

Lo ha detto il senatore di Fratelli d’Italia, Giulio Terzi, in occasione delle indicazioni di voto per l’approvazione della risoluzione sul rispetto dei diritti delle donne in Iran e sulla repressione delle manifestazioni di protesta. “È ora di cambiare radicalmente una politica di ‘appeasement’ perseguita dall’Unione europea e dagli Stati membri per troppo tempo”, afferma Terzi.
“Si deve vigorosamente riaffermare la centralità dei diritti umani, dello Stato di diritto e della legalità. Oggi – ha ribadito Terzi – milizie reclutate dall’Iran combattono al fianco dell’esercito russo nell’aggressione all’Ucraina, con droni e missili forniti dalle guardie della Rivoluzione islamica”.

“Vogliamo continuare a fingere che tutto questo non esista?, incalza Terzi “di fronte – si legge in una nota – ai pericoli che i numerosi agenti al servizio del regime rappresentano per la sicurezza e la vita di molti oppositori e dissidenti del regime”. Il dialogo, secondo Terzi, deve invece riguardare le componenti sociali iraniane che credono nella democrazia e nella legalità, come il Consiglio nazionale della Resistenza Iraniana, guidato dalla Presidente Maryam Rajavi, che – si trova ancora scritto – “da più di quaranta anni si batte contro il regime. Un’organizzazione che ha subito il massacro di oltre 30.000 ‘Mojahedin del Popolo‘ nel 1988 attuato, per ordine di Khomeini, da una ‘Commissione della morte’ presieduta da Ebrahim Raisi, ora presidente dell’Iran”.

Terzi ha ribadito “l’urgenza di inserire il Corpo delle guardie rivoluzionarie (Irgc) nelle liste delle organizzazioni terroristiche, per sanzionare più efficacemente il regime di Teheran. Infatti l’Irgc rappresenta il maggiore centro di potere del Paese, controlla più della metà dell’economia iraniana, ed è insieme a Hezbollah, il principale strumento operativo sul piano militare e per il sostegno al terrorismo, con il quale il regime iraniano opera in Siria, Libano, Yemen, e ora anche in Russia”, conclude la nota.

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