“Affrontiamo i problemi della medicina con le tecnologie dell’ingegneria”. Così il professor Andrea Remuzzi, docente di bioingegneria industriale all’Università degli Studi di Bergamo, illustra l’obiettivo della propria attività di ricerca.
Grazie all’importante lavoro svolto, è fra i sette professori dell’Università degli Studi di Bergamo inseriti nella classifica mondiale degli scienziati con il livello più elevato di produttività scientifica. Elaborata dall’Università di Stanford, in collaborazione con Elsevier, è stata pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica PLOS Biology.
“Il mio percorso accademico – spiega il professor Remuzzi – è legato alla mia attività di ricerca. Sono entrato in università come ricercatore e oggi coordino tutta l’area che nel nostro ateneo chiamiamo ‘Area della salute’, dove sono impegnati ingegneri che lavorano in ambito sanitario insieme ai medici. Ci occupiamo di affrontare i problemi della medicina con gli strumenti e le tecnologie dell’ingegneria. Prevalentemente siamo concentrati su due aspetti: uno, scientifico e tecnico, è dedicato allo studio delle malattie mediante nuovi strumenti e alla cura dei pazienti con le tecnologie, che sono sempre più utilizzate dai medici; l’altro approfondisce come poter usare al meglio le tecnologie dal punto di vista della loro gestione, individuandone la gestione e l’organizzazione ottimale”.
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