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Polizia postale

Bergamo, falsi investimenti online per 60mila euro: truffato un 70enne

Nel giro di due mesi lo hanno convinto a fare bonifici paventando finti guadagni

Bergamo. È arrivato in questura disperato, raccontando di essere caduto nella trappola di truffatori che sono riusciti a spillargli, in soli due mesi, circa 60mila euro.

La vittima è un pensionato di 70 anni residente in città: si è rivolto alla polizia postale per denunciare il raggiro di persone che gli proponevano investimenti online poi rivelatisi fittizi.

Reati di questo tipo sono in netto aumento e impegnano gli agenti in indagini serrate. Nei casi più grossi, dove si presume che ad agire sia una vera e propria organizzazione e non singoli truffatori, interviene anche l’Interpol, spesso con sequestri preventivi a garanzia di risarcimenti.

Tutto solitamente parte con annunci pubblicitari in rete o sms attraverso i quali vengono promessi lauti guadagni a fronte di investimenti di somme di denaro, anche piccole. Chi, incuriosito, chiede maggiori informazioni, viene contattato telefonicamente e invitato a scaricare un’applicazione nella quale sono visibili dei grafici, fasulli, che mostrano l’andamento dei propri guadagni.

È ciò che è accaduto anche al pensionato: viste le rendite – poi rivelatesi false – a fronte della somma iniziale investita, l’uomo ha continuato a effettuare i bonifici richiesti credendo di incrementare così i suoi risparmi. Si è fatto addirittura prestare 20mila euro, finiti anche quelli nelle mani dei truffatori.

I malviventi chiedevano di bonificare il denaro su conti correnti di banche lituane o cipriote, intestati a prestanome.

Poi chiedevano altri soldi per poter sbloccare parte degli investimenti, spiegando che le banche estere chiedevano il pagamento di presunte tasse o commissioni previste per questo tipo di operazioni. E la vittima, cercando di recuperare il maltolto, ha continuato a inviare denaro.

Da gennaio 2023 alla fine di febbraio, il pensionato ha versato più di 60mila euro. L’uomo ha poi ricevuto una telefonata dalla banca, che gli chiedeva conto delle numerose operazioni degli ultimi due mesi. Quando ha cominciato a sospettare di essere vittima di una truffa, ne ha parlato con i suoi figli, che lo hanno invitato a presentarsi in questura.

La polizia postale ha raccolto la denuncia ed ha avviato un’indagine per cercare di individuare i responsabili della truffa all’anziano e, se possibile, recuperare il denaro che gli è stato sottratto con l’inganno.

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