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La questione

Volley di Bergamo senza una casa per l’anno prossimo: il tema palazzetto arriva in consiglio

L’ordine del giorno avanzato dalla Lega dopo la raccolta firme della tifoseria della squadra femminile. La ricostruzione della vicenda

Bergamo. Il consiglio comunale che si terrà nella serata di lunedì (13 marzo) vedrà all’ordine del giorno anche il tema palazzetto, da mesi oggetto di dibattito negli ambienti sportivi di Bergamo. Il volley cittadino, sia al maschile che al femminile, al momento è senza una casa per la stagione 2023/24, poiché all’attuale Pala Intred dall’estate partiranno i lavori di trasformazione nella nuova GAMeC.

Alessandro Carrara, Stefano M. Rovetta, Alberto Ribolla, Luisa Pecce, Giacomo Stucchi e Enrico Facoetti, rappresentanti della Lega, interrogheranno sindaco e consiglieri chiedendo di rinviare per il periodo necessario alla realizzazione del nuovo palasport la rigenerazione urbana dell’attuale struttura, decisa negli scorsi anni e ufficializzata nell’estate 2022 con l’approvazione definitiva del progetto.

Da subito era stato chiarito che i lavori avrebbero pregiudicato l’utilizzo del palazzetto e reso impossibile una convivenza delle attività sportive e del cantiere, anche a causa delle scadenze non prorogabili a causa del rischio di perdere i fondi del PNRR (6 milioni di euro sui 18 di spesa complessiva), con lo smontaggio dell’attuale struttura da completare entro il mese di novembre 2023.

Volley Bergamo 1991 Palazzetto

Considerando i costi non sostenibili che presenta l’arena da 6.500 posti di Chorus Life, che sarà inaugurata a novembre 2023 - e scartata anche l’ipotesi della palestra da costruire a fianco dell’arena - le società sono costrette a cercarsi una casa fuori città, con il serio rischio di dover andare anche fuori provincia. Una situazione che metterebbe a repentaglio anche la stessa esistenza dei club per le implicazioni economiche che avrebbe su sponsor, spostamenti e alloggi degli atleti. Angelo Agnelli in questo senso ha già fatto sapere che piuttosto che mettere in conto un’eventuale lontananza della città per due anni valuterebbe una cessazione provvisoria dell’attività.

Il comune ha già confermato che il nuovo palazzetto cittadino sorgerà nell’area dove attualmente c’è il PalaCreberg (il Volley Bergamo aveva proposto l’area della fiera), le cui attività saranno spostate a Chorus Life. Da cronoprogramma la demolizione e ricostruzione, che sarà finanziata anche da Costim (impresa costruttrice di Chorus Life per 6,5 milioni di euro sui 10 complessivi) dovrebbe concludersi entro il settembre 2024, ma il rischio che i tempi si dilatino avrebbe un’incidenza rilevante sulle decisioni delle società.

Questa situazione di incertezza regna da settimane e non è stata sciolta nemmeno nella riunione che si è tenuta in comune tra amministrazione e società lunedì 6 febbraio. Vi ha partecipato anche la Bergamo Basket 2014, che nel frattempo ha trovato una soluzione tampone con la palestra dell’Italcementi, con tutti i limiti che ne conseguono.

 

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Il meeting per il volley si è concluso con un nulla di fatto, con “le due società che hanno sin da subito palesato le loro difficoltà (logistiche ed economiche), non avendo una struttura in Città da poter utilizzare per le proprie attività sportive dei prossimi anni. Non avendo ricevuto, anche in questa sede, soluzioni alla problematica, hanno ritenuto di abbandonare la riunione in attesa che l’Amministrazione trovi per l’appunto un appianamento alla annosa problematica che attanaglia le società scriventi”.

La Nobiltà Rossoblù, la tifoseria del Volley Bergamo, ha indetto una petizione per provare a smuovere la situazione che minaccia l’esistenza dei due club. Ha raccolto 1180 firme protocollate in comune giovedì 9 marzo.

Da lì l’ordine del giorno avanzato dalla Lega, che chiede di “rivalutare la scelta della location ove erigere il nuovo Palasport, nonché valutare altre alternative coinvolgendo se del caso anche dei soggetti privati eventualmente interessati e/o disponibili a realizzare, su terreni di loro proprietà, tale nuova opera, mantenendo così in uso per la cittadinanza il Teatro Palacreberg, e valutare con maggiore attenzione i maggiori costi, rispetto a quelli stimati, che potrebbero generarsi a seguito della demolizione del Palacreberg, stante la presenza di possibili materiali tossici, quali ad esempio amianto. Studiare una nuova soluzione, se necessaria, per la collocazione della nuova Gamec, valutando tuttavia le concrete conseguenze dei costi e spese che un’eventuale nuova struttura museale determinerà inesorabilmente sulle casse cittadine negli anni a venire”.

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