Bergamo. La Camminata Nerazzurra quest’anno salterà. Il tradizionale appuntamento di inizio giugno, giunto nel 2022 alla sua quattordicesima edizione, nel 2023 non verrà organizzato. La decisione definitiva è arrivata lunedì sera, 6 marzo, durante una riunione del Club Amici dell’Atalanta: troppe le difficoltà, pochi i volontari e negli anni precedenti, all’inizio di marzo, l’organizzazione si era già messa in moto. Cosa che quest’anno non è successa.
Sempre tanti però i partecipanti, anche se l’edizione post-Covid non ha raggiunto le adesioni del periodo pre-pandemia: nel 2019 il record degli oltre 18mila iscritti, complice l’ottima stagione dell’Atalanta e la conquista della Champion’s League. Poi due anni di stop forzato e, nel 2022, sul Sentierone si sono presentati in 13mila.
Promossa dal Club Amici, la camminata non competitiva per le vie della città, alta e bassa, era ormai diventata una tradizione per festeggiare la fine del campionato e i risultati ottenuti dalla squadra cittadina. Un’iniziativa, organizzata da sempre dalla Map Comunicazione, sinonimo di festa, di condivisione, di sport e beneficenza. Perché una parte del ricavato veniva devoluto alle associazioni del territorio: in 14 anni sono stati consegnati ben 581mila euro.
Per organizzare un evento che coinvolge un numero così elevato di persone e per garantire lo svolgimento in totale sicurezza, servono soldi, braccia, cuore e tempo. Le braccia sono quelle dei volontari, che però negli anni sono notevolmente diminuiti. I soldi vengono raccolti attraverso gli sponsor, ma per l’edizione 2023 alcuni hanno dato forfait. Il tempo è tiranno, e siamo già a marzo: gli scorsi anni in questo periodo le magliette erano già in fase di stampa.
Il cuore, quello non è mai mancato. Il cuore di Marino Lazzarini, presidente del Club Amici, che nella Camminata Nerazzurra ci ha sempre creduto. E ancora ci crede, infatti spera di poter cambiare scadenza a questo appuntamento: “Sì, purtroppo la Camminata Nerazzurra quest’anno non si farà per una serie di concause, principalmente per problemi logistici e organizzativi. Stiamo valutando l’opportunità di farlo diventare un appuntamento a scadenza biennale o, magari, di riuscire a rimandarla a settembre, anche se dubito. Speriamo che questo annullamento si trasformi in qualcosa di positivo, ovvero in un messaggio per tutta la città di Bergamo: abbiamo bisogno di una mano”.
commenta