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Treviglio

Silvana Erzembergher, chiesta un’altra perizia psichiatrica: il nodo dei futili motivi

Le richieste delle parti, in Corte d'Assise per l'omicidio di Luigi Casati lo scorso 28 aprile

Bergamo. Un verdetto chiaro e definitivo ancora non c’è: Silvana Erzembergher, accusata di avere ucciso lo scorso 28 aprile il vicino di casa Luigi Casati con 4 colpi di pistola, ferendo gravemente anche la moglie Monica Leoni, è imputabile a processo? Secondo le perizie degli psichiatri Giacomo Francesco Filippini e Massimo Biza, rispettivamente consulenti della Procura e della difesa, la 71enne non è capace di intendere e volere. Venerdì mattina, 24 febbraio, gli avvocati delle parti civili Marco De Cobelli, Federico Merelli e Michele Ribaudo, che rappresentano Monica Leoni, il figlio Emanuele Casati e il fratello Gianluca, hanno chiesto alla Corte d’Assise di dire la loro attraverso un’ulteriore perizia, con un perito nominato dalla Corte, visto che non avevano potuto partecipare alla consulenza in fase di indagini.

Nessuno della famiglia Casati venerdì mattina alle 10,30 era presente in aula. Così come Erzembergher. Il suo legale, l’avvocato Andrea Pezzotta, al giudice ha rinnovato l’istanza di escludere l’aggravante dei futili motivi per ottenere il rito  abbreviato (con i futili motivi si va a processo). “Se una persone è incapace di intendere e di volere – si domanda il legale – come fa a comprendere se un motivo è futile o meno?”.

L’avvocato Pezzotta ha anche chiesto alla Corte di produrre formale richiesta per ottenere le cartelle cliniche della sua assistita, che al momento si trova nella Rems, la residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza di Castiglione delle Stiviere (Mantova) su disposizione del pm Guido Schininà. Oltre che per l’omicidio di Luigi Casati, 61 anni, e per il tentato omicidio della moglie 57enne, a Silvana Erzembergher è contestato l’avere portato senza autorizzazione in un luogo aperto al pubblico la pistola calibro 38 con cui ha sparato 7 colpi sotto casa, a Treviglio, tanto da essere stata ripresa da una vicina in un video col telefonino diventato virale. E di avere minacciato e preso a bastonate Monica Leoni il 28 maggio 2021, procurandole delle escoriazioni al braccio. “Se la vedo ancora suonarmi il campanello di notte farai una brutta fine”, aveva detto alla moglie della vittima. Secondo i vicini (che dovrebbero essere chiamati a testimoniare) ogni scusa era buona per litigare con i Casati, anche quando a loro detta non facevano nulla di male. Per quanto riguarda l’episodio del maggio 2021, un difetto di notifica nella denuncia avrebbe consentito alla pensionata di continuare a tenere con sé l’arma. “Spero che anche su questo aspetto vengano svolti accertamenti”, ha commentato l’avvocato Federico Merelli all’uscita dal tribunale. Le parti torneranno in aula il 3 aprile.

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