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Situazione critica

È allarme siccità, il meteorologo: “Necessari almeno due mesi di pioggia”

Dai periti agrari alle associazioni di categoria: tutti lanciano l'allarme per la mancanza di acqua che colpisce il mondo della produzione agricola. Secondo il meteorologo Andrea Colombo, di 3BMeteo: "Servirebbero due o tre mesi di pioggia per tornare ai livelli normali"

Bergamo. L’allarme giunge da più parti: “È una situazione critica a causa della siccità”. La mancanza di pioggia sta creando diversi disagi e problemi al settore dell’agricoltura. E non solo.

I Periti Agrari si mobilitano nei confronti della Regione Lombardia e propongo una sensibilizzazione di imprenditori agricoli, agronomi, agrotecnici, aziende agroalimentari, esortando il Presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, attraverso una soluzione di misura straordinaria, per evitare, se possibile una carestia idrica preoccupante. Per questo chiedono la possibilità di trivellare dei pozzi per l’irrigazione semplicemente tramite la presentazione di una istanza sotto forma di DIA (dichiarazione di inizio attività).
“Il nostro intento, in modo trasversale, è quello di alzare il livello di guardia prima che sia troppo tardi. Questa nostra iniziativa è in appoggio alle Organizzazioni Professionali di settore” affermano.

La crisi idrica si sta prolungando da dicembre 2021, anno in cui il nostro Paese ha iniziato a fare i conti con il grande problema della siccità, un fenomeno legato al concetto di deficit idrico temporaneo, dovuto alla scarsità di precipitazioni. Tutto ciò contribuisce all’aumento di malattie e la mortalità in quasi tutte le specie.

In particolare, le zone colpite in Italia sono state quelle del nord-ovest tra cui la Lombardia con fiumi in secca, livelli minimi dei laghi e scarsità di neve sulle montagne.
I cittadini bergamaschi hanno avuto la possibilità di vedere con i propri occhi e percepire il degrado ambientale a cui ha portato questo evento catastrofico: a partire dai torrenti cittadini, ai fiumi Adda, Oglio, Serio e Brembo fino ad arrivare alle zone più amate dai visitatori come Val Vertova (celebre per le sue cascate), il Lago di Endine o il Lago d’Iseo, risulta quasi impossibile non notare il loro danneggiamento.

CONFAGRICOLTURA: PREOCCUPATI PER LE COLTIVAZIONI

Enzo Ferrazzoli dell’organizzazione Confagricoltura (la più antica organizzazione di tutela e di rappresentanza delle imprese agricole) dichiara: “La preoccupazione delle imprese è che il quadro che si sta delineando con assenza di acqua nei bacini e l’assenza di neve andrà ad impattare sulle coltivazioni future. Se a questo si aggiungessero delle temperature elevate durante il periodo giugno-luglio, periodi critici per l’irrigazione, la situazione andrebbe sicuramente a peggiorare, le premesse sono uguali se non peggiorative dell’anno passato. Questo fenomeno sta impattando molto sulla produzione di energia idroelettrica e nelle produzioni primaverili ed estive tra cui il mais, molto diffuso nelle coltivazioni bergamasche”.

COLDIRETTI: DRASTICA RIDUZIONE DEI RACCOLTI

Carlo Loffreda, direttore della società Coldiretti (la principale organizzazione degli imprenditori agricoli a livello nazionale ed europeo che, con un milione e mezzo di associati, si occupa della valorizzazione dell’agricoltura come risorsa economica, umana e ambientale), già a giugno 2022 diffuse l’appello: “È SOS nella campagne bergamasche, dove a causa della siccità si prospetta una drastica riduzione delle rese dall’orzo al frumento, dai foraggi al mais”.

Nel 2023 rimarca: “La siccità rappresenta un grosso problema per l’attività agricola. L’acqua, infatti, è essenziale per mantenere in vita i sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio, la produzione di cibo e la competitività dell’intero settore alimentare”.

“In questa stagione, soprattutto in pianura, la mancanza di pioggia rende difficili le lavorazioni dei terreni per preparare le semine primaverili in una situazione in cui si registra un deficit idrico del 30% circa – prosegue Loffreda -. La situazione purtroppo risulta essere peggiore di quella dello scorso anno. Le semine del mais sono necessarie per garantire l’alimentazione del bestiame per la produzione del latte dal quale nascono i grandi formaggi”.

Lancia infine un messaggio di grande importanza: “Di fronte al cambiamento climatico come Coldiretti chiediamo che venga realizzato un piano invasi per contrastare la siccità ed aumentare la raccolta di acqua piovana oggi ferma ad appena l’11%. Questo intervento è necessario anche per raggiungere l’obiettivo della sovranità alimentare con l’aumento della produzione Made in Italy, la riduzione della dipendenza dall’estero e la fornitura di prodotti alimentari nazionali di alta qualità e al giusto prezzo. Poiché la situazione è particolarmente grave, gli agricoltori sono impegnati a fare la propria parte per promuovere l’uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idro-esigenti”.

LEGAMBIENTE: NECESSARIO INTERVENIRE AL PIù PRESTO

Elena Ferrario, di Legambiente Bergamo, (associazione ambientalista costituita da volontari, che attua interventi di sensibilizzazione nei confronti della popolazione sulla tutela dell’ambiente, tra cui anche attività dedicate alle scuole per aggiornare i ragazzi sulla crisi idrica), ribadisce: “È un problema che segnaliamo da tempo e che ci preoccupa molto, quest’anno le scorte sono al 44% di quello che dovrebbero essere. A risentirne maggiormente sarà naturalmente l’agricoltura, che da noi continua a essere in larga misura priva di accorgimenti tecnologici che consentono il risparmio, per esempio il gocciolamento al posto dell’innaffiatura a spruzzo”.

IL METEOROLOGO: SERVIREBBERO DUE MESI DI PIOGGIA

Secondo il parere dell’esperto Andrea Colombo, meteorologo di 3BMETEO: “Sarà necessario compiere una valutazione, una siccità così importante non la si potrà mai riassorbire con l’aiuto di un singolo evento piovoso, servirebbero almeno 2-3 mesi di piogge per migliorare la situazione attuale. Siamo arrivati alla fine del 2022 con un inverno poco piovoso e nevoso sulle nostre montagne, 12 mesi in cui il deficit pluviometrico è arrivato a percentuali del 40-50%. Nella zona bergamasca il deficit registrato è del 50% dopo l’ultimo inverno (che si concluderà il 28 febbraio), in Piemonte è arrivato fino al 60%”.

“Le precipitazioni rimangono inferiori rispetto impattando gravemente sull’ambiente – conclude Colombo -. Ci troviamo in una situazione delicata in rapporto alle prossime due stagioni (quella primaverile e quella estiva), infatti l’importanza delle piogge che si verificheranno tra marzo e maggio saranno l’ago della bilancia per dei mesi in cui la richiesta di acqua è elevata. Per esempio nei prossimi 6/7 giorni si stima una probabilità di pioggia, ma non è semplice determinare l’evoluzione della situazione e l’impatto che avrà a cavallo del weekend, se le piogge saranno modeste avranno impatti minimi mentre se saranno più abbondanti daranno una discreta mano alla situazione attuale”.

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