La maledizione Lecce si ripresenta. 2 a 1 all’andata, medesimo punteggio al ritorno. E peraltro con merito.
La formazione pugliese espugna il Gewiss contro un’Atalanta che sembra la brutta copia della formazione che solo 7 giorni prima ha vinto a Roma.
E purtroppo è ancora una volta l’estremo difensore nerazzurro Musso ad essere al centro delle critiche, dopo aver subito una rete che ai più è parsa davvero evitabile. Un tiro da oltre 30 metri che trova il portiere argentino malamente posizionato.
Tutto questo dopo pochi minuti, così che la Dea si trova costretta ad inseguire una formazione che porta tutti i suoi uomini dietro la palla a difendere il vantaggio.
Difesa si, ma con costrutto, visto che i leccesi sono molto veloci e aggressivi, anticipando sempre gli attaccanti nerazzurri. Il primo tempo termina senza acuti nerazzurri.
Nella ripresa gli uomini di Gasperini non riescono a venire a capo della situazione: tanto possesso palla, ma nessuna vera occasione da gol.
E così il fantasma del raddoppio si concretizza ed il Lecce raddoppia.
Una partita già rognosa e complicata lo diventa ancora di più, il Lecce si chiude a riccio e qualsiasi manovra si infrange contro la difesa giallorossa.
Le speranze dei nostri si riaccendono quando Højlund attacca il portiere avversario e gli impedisce il rinvio accorciando le distanze. Mancano pochi minuti e l’Atalanta insiste in un forcing forsennato che però non si concretizza. Prodigiosa una parata del portiere avversario su Muriel a tempo scaduto. Il Lecce passa.
Al netto di un arbitraggio non all’altezza della situazione e di un atteggiamento antisportivo degli avversari, la sconfitta è meritata e rende vana l’impresa di Roma.
Sotto tono praticamente tutti, in particolare il tridente apparso spaesato. Unica nota positiva l’esordio del ceco Vorlicky, ragazzo di ottime capacità.
Ora la trasferta col Milan diventa un crocevia importante, speriamo in una riscossa.
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