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L'iniziativa

Terremoto in Siria e Turchia, l’Università di Bergamo in campo per studenti e popolazioni colpite

Attraverso le azioni messe in campo dal nostro Ateneo – spiega il Rettore dell’Università degli studi di Bergamo, Sergio Cavalieri – vogliamo manifestare vicinanza ai cittadini turchi e siriani, familiari, amici e conoscenti dei nostri 85 studenti

Bergamo. Lunedì 6 febbraio la Turchia e la Siria sono state colpite da un forte terremoto che ha causato oltre 41.000 perdite umane. L’Università degli studi di Bergamo ha scelto di supportare gli 84 studenti turchi e lo studente siriano – con famiglie, conoscenti e connazionali colpiti dal terremoto – che attualmente frequentano l’Ateneo orobico, attraverso parole e azioni di solidarietà.

In una lettera indirizzata agli 85 studenti, il Rettore professor Sergio Cavalieri esprime, a nome di tutta la comunità accademica, piena vicinanza alle popolazioni colpite e offre la possibilità di richiedere supporto psicologico tramite il servizio di counselling, oltre che di usufruire del tutorato per chiunque si trovi ancora in Turchia o in Siria, impossibilitato a rientrare in Italia in tempo per l’inizio delle lezioni. L’Ateneo orobico, come si evince dalle parole del Rettore Cavalieri, ha anche messo a disposizione l’indirizzo e-mail earthquake.emergency@unibg.it al quale rivolgersi in caso di necessità. Azioni ribadite anche nel corso dell’incontro con gli studenti, tenutosi martedì 14 febbraio, al quale hanno partecipato, insieme al Rettore, anche la Prorettrice con Delega all’internazionalizzazione professoressa Flaminia Nicora, il Delegato del Rettore ai rapporti con studentesse e studenti prof. Gabriele Cocco e una rappresentante della Consulta degli Studenti.

“Attraverso le azioni messe in campo dal nostro Ateneo – spiega il Rettore dell’Università degli studi di Bergamo, Sergio Cavalieri – vogliamo manifestare vicinanza ai cittadini turchi e siriani, familiari, amici e conoscenti dei nostri 85 studenti, che stanno vivendo giorni durissimi, distanti dal proprio Paese o, in alcuni casi, impossibilitati a tornare in Italia. Ma si tratta solo delle prime risposte al grido di aiuto di queste popolazioni, già messe a dura prova da conflitti e difficoltà economiche”.

Gli studenti dell’Università di Bergamo hanno inoltre mostrato di voler rispondere agli appelli lanciati da Consolati, Ambasciate e Croce Rossa turchi e siriani, chiedendo e ottenendo il sostegno dell’Ateneo per organizzare una raccolta di beni di prima necessità, aperta a tutti.

“La raccolta – spiega la Prorettrice con Delega all’internazionalizzazione professoressa Flaminia Nicora – che ha ottenuto nella giornata di mercoledì 15 febbraio l’endorsement e il ringraziamento da parte dell’Ambasciata turca, prenderà il via nella settimana del 20-26 febbraio, presso i campus giuridico-economico di Bergamo, ingegneristico di Dalmine e umanistico di Città Alta”.

Per prendere parte alla raccolta e consultare postazioni, giorni, orari di attività dei banchetti e la lista dei beni si rimanda al sito https://www.unibg.it/node/14668

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