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Il trend

Fontana ha stravinto anche ad Alzano e Nembro, i sindaci: “Nessun effetto Covid, voto d’appartenenza politica”

I primi cittadini dei due paesi sono preoccupati in particolare per l'alta percentuale di astenuti pari rispettivamente al 55 e al 51% e non leggono il risultato elettorale come qualcosa di legato alla pandemia

Val Seriana. Una rinnovata fiducia verso la coalizione di centrodestra e la figura di Attilio Fontana.

Questo l’esito delle regionali anche nei paesi simbolo dell’emergenza pandemica, Nembro e Alzano Lombardo, le cui urne hanno confermato il grande consenso elettorale nei confronti dell’amministrazione uscente.

Un consenso prevedibile ma per certi versi anche sorprendente, che sembra non essere stato influenzato dalle dure critiche legate alla gestione della pandemia che negli ultimi anni hanno travolto la figura di Attilio Fontana e la sua prima legislatura.

I cittadini dei due paesi seriani hanno infatti riposto nuovamente le loro speranze di cambiamento nelle mani del governatore uscente: a Nembro il centrodestra ha ottenuto il 58% delle preferenze, mentre ad Alzano il dato si abbassa di pochi punti, attestandosi intorno al 52%.

Numeri che testimoniano un netto distacco tra i concorrenti in gara, con gli antagonisti di sinistra e del Terzo Polo che hanno puntato in campagna elettorale sulla contestazione della gestione dell’emergenza Covid da parte della giunta Fontana.

“Dal punto di visto politico il risultato è soddisfacente per la Lega, che si conferma nuovamente come partito dominante – esordisce Camillo Bertocchi, primo cittadino leghista di Alzano –. Riguardo la riconferma di Fontana credo che ci voglia onestà intellettuale: i cittadini hanno votato secondo coscienza e seguendo quello che si sentivano di votare”.

“Sono invece assolutamente insoddisfatto dell’affluenza, che è il dato che balza più all’occhio – prosegue Bertocchi –. Questo astensionismo non è assolutamente giustificabile, è come se si fuggisse dalle proprie responsabilità”.

Ad Alzano il dato sull’affluenza è emblematico di come la politica regionale sia stata in qualche modo incapace di coinvolgere una parte ingente dell’elettorato su tutto il territorio lombardo: solamente il 45% degli aventi diritto si è recato ai seggi per esprimere la propria preferenza, mentre il rimanente 55% ha preferito non far sentire la propria voce.

Sulla stessa linea del collega, Gianfranco Ravasio, sindaco di Nembro: “Il dato veramente preoccupante è quello legato all’astensionismo – ribadisce -. A Nembro si è recato alle urne il 49% degli aventi diritto, uno dato tra i più bassi di sempre, anche confrontandolo con quello delle ultime amministrative e delle ultime politiche. I candidati politici devono tornare ad intercettare il maggior numero di persone possibili”.

Ravasio, eletto nel 2022 con il 62% di preferenze, guida la lista civica Paese Vivo, apartitica.

“Credo che il voto non sia stato il frutto di un ragionamento su quanto successo durante la pandemia o sulle conseguenze causate dal Covid – commenta Ravasio –. Il nostro comune è da sempre un territorio che alle politiche esprime una preferenza verso i partiti di centrodestra e credo che anche in quest’occasione si sia votato principalmente per appartenenza politica”.

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