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Settimana amara

Goggia, l’oro Mondiale resta una maledizione: “Ma ciò non cambia quello che sono”

La bergamasca lascia Méribel senza medaglie: "Non sarà un insuccesso a rivalutare la mia carriera"

“Nessuno mi darà più la possibilità di vincere una medaglia a questo Mondiale, ma lo sport va così. Non devo rimproverarmi nulla”. C’è un pizzico di rammarico nelle parole di Sofia Goggia al termine della discesa libera del Mondiale di Méribel. Partiva da favorita, invece il suo tempo non è stato nemmeno convalidato per colpa di un’inforcata amara nella parte finale.

Per la trentenne bergamasca è l’ennesima delusione iridata, specialmente nella sua specialità regina. Nel palmarès ha un argento e un bronzo, medaglie entrambe ottenute in Super G. Neanche questa volta è riuscita a salire sul gradino più alto: arrivava da favorita, ma i pronostici sono fatti per essere ribaltati.

“Alberto Tomba era favorito nel 1989, nel 1991, nel 1993, non ha mai vinto” è l’esempio calzante che Sofia racconta in zona mista sulla neve francese, “nel 1995 son stati rinviati i Mondiali, poi nel 1996 ha vinto due ori e si è ritirato. E stiamo parlando di Alberto Tomba”.

Undicesimo posto in Super G, tempo non registrato in discesa. Più una combinata usata come passerella per prendere confidenza con la pista, due primi posti in tre prove, che però contano poco. “Non ho mai dominato, questa era una giornata dove potevi fare la differenza solo in due/tre punti e quindi alla portata di tante atlete”, ha spiegato.

Poi l’inforcata, beffarda e soprattutto inattesa per tutti, anche per la diretta interessata: “Non mi aspettavo una spigolata del genere: sono rimasta abbastanza basita. Gli sci hanno avuto un comportamento strano, ma è una cosa che può capitare. È stata talmente veloce la dinamica che non ero neppure sicura di aver inforcato, infatti ho finito la mia gara”.

L’amarezza al traguardo era visibile. Riassume una settimana difficile soprattutto dal punto di vista psicologico, con la tragica e prematura scomparsa dell’amica Elena Fanchini che ha scosso tutta la squadra. Sofia le ha dedicato tanti ricordi nei giorni scorsi e anche dopo la gara il pensiero è andato a lei: Gigi Parravicini, lo skiman della vincitrice Flury, ha lavorato per anni con Elena. Sofia ha commentato la notizia ricordando che “le coincidenze non esistono”.

Poche, semplici parole che dimostrano un’altra cosa: che ha ragione, perché non sarà un insuccesso a cambia ciò che Sofia è.

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