Bergamo. Se non è la miglior Atalanta della stagione, poco ci manca. Di certo è la migliore al cospetto di una diretta concorrente. Anche meglio della versione, comunque ottima, dell’Allianz Stadium. Seconda vittoria all’Olimpico in stagione, ma se contro la Roma era stato uno 0-1 di totale sofferenza, questo 0-2 rifilato alla Lazio è di tutt’altra pasta.
Vittoria e prestazione, il miglior modo per rispondere alle due sconfitte con Inter e Sassuolo e per festeggiare le 250 panchine nerazzurre in Serie A. E anche per ribaltare la brutta sconfitta interna, annullando anche il vantaggio negli scontri diretti, che fanno la differenza quando la corsa è così serrata.
Le occasioni piovono sin dal primo minuto e non sembra affatto casuale che ci sia Koopmeiners tra le linee e a supporto delle due punte, sopperendo alla mancanza di creatività data dalla panchina iniziale di Boga. E poi c’è Zappacosta: l’immediato rientro da titolare fotografa la sua importanza e l’utilità nel sistema.
Tutto questo senza troppe soluzioni offensive in panchina. Insolitamente i primi due cambi, in due slot diversi, Gasp li spende per i difensori. Caso di necessità per Hateboer, infortunato, mentre quella di Scalvini sembra una scelta. Che paga, perché Palomino entra e lancia il raddoppio di un super Højlund con la regia di Lookman. Poi fa una mezzora da esterno alto a sinistra che potrebbe spiegarla a chi lì ci nasce.
A completare la serata perfetta ci sono le mani di Musso, che si porta a casa il secondo clean sheet dell’anno. Tanto cercato e anche tanto meritato, con due parate decisive di alto livello. È tutto perfetto. Era la serata che Gasperini voleva e meritava per tornare tra le prime quattro (terza, agganciate Roma e Milan, ma avanti per differenza reti). E può essere un punto di partenza.
Vittoria STRAORDINARIA all'Olimpico!!! 🤩
A MASSIVE win at the Olimpico!!! 🚀@Plus500 #LazioAtalanta #SerieA #GoAtalantaGo ⚫️🔵 pic.twitter.com/N6Chmp4l3v
— Atalanta B.C. (@Atalanta_BC) February 11, 2023
IL TABELLINO
LAZIO-ATALANTA 0-2
Marcatori: 23′ Zappacosta, 65′ Højlund
LAZIO (4-3-3): Provedel; Marusic, Casale, Romagnoli (39′ Patric), Hysaj (57′ Lazzari); Milinkovic-Savic, Cataldi (57′ Vecino), Luis Alberto; Felipe Anderson (57′ Pedro), Immobile, Zaccagni. A disp. Maximiano, Adamonis, Pellegrini, Gila, Marcos Antonio, Basic, Romero, Cancellieri. All. Sarri
ATALANTA (3-4-1-2): Musso; Toloi, Djimsiti, Scalvini (59′ Palomino); Hateboer (63′ Demiral), Ederson, De Roon, Zappacosta; Koopmeiners; Højlund (89′ Zapata), Lookman (89′ Boga). A disp. Sportiello, Bertini, Okoli, Soppy, Ruggeri, Vorlicky. All. Gasperini
Arbitro: Orsato
Ammoniti: Zaccagni (40′), Scalvini (56′), De Roon (60′) per gioco falloso
Espulsi: –
Note: recupero tempo pt 2′, st 6′
IL MIGLIORE IN CAMPO
Davide Zappacosta – Il suo apporto offensivo è determinante. Sovrapposizioni col passo giusto, sicuro nell’entrare dentro l’area, stringe la posizione coi tempi precisi. Il gol all’incrocio è un appuntamento annuale che non manca.
I GOL
23′ – Zappacosta raccoglie una palla vagante al limite dell’area e calciando col destro a giro trova una traiettoria perfetta che si insacca all’incrocio dei pali.
65′ – Palomino recupera palla pressando in avanti e lancia Lookman, che poi trova al centro Højlund, bravo in allungo ad anticipare tutti e appoggiare in porta lo 0-2.
LA FOTO
Il minuto di silenzio in ricordo delle vittime del terremoto che ha colpito Turchia e Siria.
LE DICHIARAZIONI
Davide Zappacosta a Sky Sport: “Venivo da un periodo lungo e difficile, sono contento che il gol valga anche la vittoria. Se vinciamo queste partite diamo segnali forti, ma la cosa importante è il segnale che mandiamo”.
Rafael Toloi a Sky Sport: “Højlund ha delle qualità straordinarie, ha grande forza fisica, sente la porta, è veloce, e lavora con un allenatore che lo può fare diventare ancora più forte”.
Gian Piero Gasperini in conferenza stampa: “Probabilmente è stata la miglior gara della stagione, tecnicamente abbiamo giocato molto bene e creato tanto. Dalla panchina ho avuto la sensazione che fosse una bellissima partita per chi la stava guardando”.
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