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La decisione

Denis Matsuev non suonerà al Festival Pianistico internazionale di Bergamo e Brescia

Nel Teatro Donizetti e il Teatro Grande verranno quindi cancellate le date di Matsuev, noto per essere particolarmente vicino a Putin, di averne approvato pubblicamente l’invasione della Crimea, di aver appoggiato le modifiche costituzionali per permettere allo stesso Putin di poter governare a vita la Russia

Denis Matsuev non suonerà al Festival Pianistico internazionale di Bergamo e Brescia: i Sindaci Giorgio Gori ed Emilio Delbono hanno, infatti, accolto la richiesta dell’Ambasciatore ucraino in Italia Yaroslav Melnyk di riconsiderare la presenza di Matsuev. Una risposta che Gori e Delbono accolgono “in segno di rispetto nei confronti delle sofferenze patìte dal popolo ucraino, al quale ci sentiamo più che mai vicini”.

Nel Teatro Donizetti e il Teatro Grande, così come nella Garnegie Hall di New York o nella Konzerthaus di Vienna, verranno quindi cancellate le date di Matsuev, noto per essere particolarmente vicino a Putin, di averne approvato pubblicamente l’invasione della Crimea, di aver appoggiato le modifiche costituzionali per permettere allo stesso Putin di poter governare a vita la Russia.

“Abbiamo valutato – han scritto i Sindaci all’ambasciatore ucraino – con attenzione quale decisione fosse giusto assumere, non certo perché sia in discussione il nostro netto sostegno alla causa del popolo ucraino, costretto a difendere la propria Patria dall’invasione russa, quanto perché riteniamo che la cultura, in quanto portatrice di valori di umanità e bellezza, dovrebbe poter godere di una libertà di espressione non condizionata dai conflitti che investono la sfera della politica. Il caso di Denis Matsuev è però diverso. Abbiamo raccolto informazioni – a partire da quanto Lei stesso ci ha riferito – e riteniamo che il reiterato ed esplicito sostegno che Matsuev ha espresso nei confronti della politica di Putin, dall’invasione della Crimea alla modifica della Costituzione in vista dell’instaurazione di un regime autocratico, senza una minima presa di distanze dalla scelta di invadere il territorio ucraino, definiscano un profilo non più solo artistico, ma pienamente “politico” del pianista russo”.

“Abbiamo, quindi, chiesto – concludono i due Sindaci – alla Presidenza e alla Direzione artistica del Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo di sospendere i concerti di Denis Matsuev che erano stati inseriti nel calendario 2023 della manifestazione”.

Matsuev è l’unico dei diversi pianisti russi in cartellone a Bergamo e Brescia a essere stato preso di mira dalla recente lettera dell’ambasciata ucraina: a motivare la richiesta di Melnyk è infatti la sua adesione all’ideologia di Putin, non la sua provenienza dalla Russia, adesione che ha portato Matsuev non solo a firmare una lettera per plaudire all’invasione della Crimea nel 2014, ma anche a ottenere un successo che, almeno secondo alcuni suoi colleghi musicisti, supererebbe i meriti del suo talento pianistico.

Nel calendario del Festival rimangono, tra gli altri, i grandi pianisti russi – che non hanno aderito al regime di Putin e non hanno approvato l’aggressione armata dell’ucraina – Michail Pletnev, Grigory Sokolov.

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