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Verso il voto

Majorino a Bergamo: “Sguardo europeo e al centro la persona, vogliamo essere la sorpresa della Lombardia”

Venerdì sera al Centro Congressi l’evento a sostegno candidato del Pd, con Beppe Sala e Bonaccini

Bergamo. “Usciamo da qui e andiamo a cercare i voti. Facciamo qualche telefonata in più, offriamo qualche caffè in più…”. Scherza il sindaco di Milano Beppe Sala al Centro Congressi di Bergamo nell’evento di venerdì sera a sostegno di Pierfrancesco Majorino, candidato del Pd alla presidenza della Lombardia. Scherza ma di caffè, a guardare i sondaggi, i dem ne dovranno offrire parecchi da qui al 12 e 13 febbraio per recuperare lo svantaggio nei confronti di Attilio Fontana. Sondaggi che, però, sono da guardare di sbieco. “Non sono oro colato, ma qui si sa come va a finire. I contendenti saranno Fontana e Majorino. Per questo – spiega Sala, che chiama alle armi i presenti – per mandare a casa chi ci ha governato il voto utile è solo per Majorino”. Lo stesso concetto lo esprime il sindaco Giorgio Gori, presentatore della serata. “È tempo di cambiare e di votare Majorino. Non bisogna essere per forza di sinistra per farlo. Io credo che basti volere bene alla Lombardia”.

Una Lombardia su cui lui, Majorino, ha un’idea ben precisa. “Voglio una Lombardia anti-mafiosa” attacca, rilanciando le affermazioni in cui a dicembre sosteneva il negazionismo di Fontana e del centrodestra nei confronti della ‘ndrangheta. “Abbiamo bisogno anche di uno sguardo europeo – aggiunge Majorino -, abbiamo bisogno di andare a prendere i fondi europei inutilizzati. Loro non l’hanno fatto. Certo, se hai dubbi di continuo sullo stare in Europa poi ne hai anche per andare a prendere i fondi…”. Il candidato del centrosinistra gioca proprio sulla sua esperienza da europarlamentare, garanzia di cui si fa portavoce la collega a Bruxelles e vice segretaria del Pd Irene Tinagli. “In questi anni ho visto la latitanza di Regione Lombardia in Europa. È gravissimo. Perché nessuno è mai venuto a chiederci quali sono le opportunità per il futuro?”.

Le opportunità per il futuro per Majorino e il Pd si chiamano soprattutto ambiente, trasporti, sanità. A cominciare da quest’ultima, dove va riaffermata la centralità del sistema pubblico rispetto al privato. “Metteremo mano alla sanità – dice l’ex assessore del comune di Milano -. Non si dev’essere radicali per dire che è anti costituzionale dover pagare se vuoi farti curare. È ingiusto, non solo per chi ha meno possibilità economiche ma per tutti”. Sulla stessa linea l’ex deputata Elena Carnevali: “In questi anni la Regione ci ha dato due messaggi. Il primo è la libertà di scelta tra pubblico e privato, che è un’ovvietà, e il secondo è che la competizione fra pubblico e privato avrebbe innalzato la qualità del servizio. Ma non c’è competizione se non ci sono le stesse regole, se al pubblico vengono lasciate le prestazioni più severe e meno remunerative. Per noi la sanità pubblica è un valore”.

Le soluzioni in casa Pd sono la riduzione delle liste d’attesa e il rafforzamento della sanità territoriale. Perché, come sostiene Majorino, la ricetta è tornare “a mettere al centro la persona”.
Un valore che “vuol dire – spiega però il candidato dem – anche smettere di essere negazionisti sul cambiamento climatico e avere un’offerta valida sul trasporto pubblico”. Una riforma dei trasporti che si ispira senz’altro a quella dell’Emilia-Romagna di Stefano Bonaccini. Se la proposta di Majorino è ambiziosa (arrivare alla gratuità del servizio in Lombardia per gli under 25) il governatore emiliano traccia la strada da percorrere per arrivarci. “Abbiamo messo a gara il trasporto pubblico. Oggi sono presidente di una Regione in cui i convogli sono passati da un’età media di 20 anni a meno di 2 anni, abbiamo la flotta più giovane in Europa – spiega il candidato alle primarie per la segreteria del Pd -. Se vuoi convincere le persone ad abbandonare il mezzo privato devi dargli un servizio che sia competitivo. In Emilia-Romagna abbiamo fatto di più”. Tradotto: trasporto pubblico locale senza costi fino a 14 anni e fino a 19 anni per chi ha un Isee sotto i 30mila euro. “Non è facile – afferma Majorino -. Ma dopo 28 anni bisogna portare un po’ di aria fresca nella regione più inquinata d’Europa. Una regione che infatti non ha nemmeno un piano per le emissioni”.

Sul piano dello scontro con il centrodestra, stavolta non solo quello lombardo, c’è anche un altro tema. Quello delle autonomie, attaccato prima da Gori: “Non sono contrario all’autonomia, ma c’è modo e modo. Questa è un’operazione palesemente propagandistica di una Lega in grande difficoltà, guarda caso arrivata a una settimana dal voto”. Severo anche il giudizio di Carnevali, che definisce l’autonomia del ministro Calderoli “una cambiale”, sbagliata sia per il metodo in quanto “varata senza risorse e senza passare dalla conferenza Stato-regioni” e perché lesiva di “due diritti per noi universali e senza distinzioni: la salute e l’istruzione”.

Battere Fontana per sferrare un colpo anche a Meloni insomma: per Majorino non ci sono altre strade. “Stiamo in campo tutti assieme fino alla fine. Dobbiamo crederci. Vogliamo essere la vera sorpresa della nostra Regione”.

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