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Bergamo

Formazione professionale, un tavolo con i candidati alle Regionali per il futuro degli studenti

Un confronto tra Giovanni Malanchini, Loredana Poli, Niccolò Carretta e Davide Casati sui temi dell'istituto del Patronato. Don Perucchini: "A chi vincerà le elezioni chiediamo un rapporto stabile, un’alleanza politica bipartisan sulle scelte concrete che riguardano il settore"

Bergamo. Un incontro dedicato alla formazione professionale e, in particolare, alle proposte rivolte al futuro degli enti dedicati. Questo l’obiettivo dell’incontro che si è tenuto giovedì mattina presso la sede di ABF, in via Monte Gleno, a Bergamo. Presenti, oltre a Maurizio Betelli, direttore generale ABF, e a Don Marco Perrucchini, direttore generale AFP, diversi candidati alle Regionali del prossimo febbraio, perché, proprio a loro, è stata data la parola per esporre le linee guida e la loro volontà politica rispetto al tema. Ad interloquire con ABF, Giovanni Malanchini (Lega), Davide Casati (Pd), Loredana Poli (lista civica di Pierfrancesco Majorino) e Niccolò Carretta (Terzo Polo).

“Siamo i rappresentanti di un gruppo di Enti di formazione professionale riuniti in coordinamento che rappresentano più del 75% dell’offerta formativa del territorio bergamasco, 7mila studenti – ha spiegato Betelli -. In occasione delle prossime elezioni regionali, riteniamo importante offrire uno spazio di ascolto ai candidati alla presidenza regionale Fontana, Majorino e Moratti, che per voce propria o tramite persone da loro indicate, vogliano esplicitare la propria specifica posizione in ordine al tema della formazione professionale, materia di competenza regionale. Nonostante il nostro sia un ruolo importante, soprattutto quando si parla del futuro dei nostri ragazzi, siamo sempre e impropriamente considerati un po’ come l’ultima speranza. Il nostro impegno è quello di continuare a lavorare cercando di trovare risposte sempre nuove, oltre che soluzioni a problemi inerenti al mondo scuola, come ad esempio la dispersione scolastica”.

“Spesso le norme sono pensate dall’alto – ha detto don Marco Perrucchini –. Ma il nostro territorio ha caratteristiche particolari che vanno considerate e per questo un’alleanza provinciale come quella che stiamo costruendo insieme agli altri istituti ci sembra significativa. La nostra richiesta a chi vincerà le elezioni è quindi proprio quella di cercare di creare un rapporto stabile, un’alleanza politica bipartisan sulle scelte concrete che riguardano il settore”.

Il consigliere regionale Giovanni Malanchini, candidato per la Lega, ha ricordato che “sono oltre 260 i milioni che la Regione investe all’anno nella formazione professionale e nel 2023 saranno 40 in più grazie al Pnrr. In termini d’occupazione, gli istituti professionali nulla hanno da invidiare alla scuola pubblica, anzi. Non stiamo certo parlando di istituti di serie B, al contrario, le scuole di formazione rappresentano una risorsa determinante per la Lombardia, capace di garantire la possibilità di scelta”.

Loredana Poli, candidata per la lista civica di Pierfrancesco Majorino ha definito la rete creata dall’Abf come “un’iniziativa intelligente, oltre che un modello da esportare. Serve una visione politica e di sistema nell’ambito del Piano formativo regionale, senza dimenticare che l’interlocuzione non può che essere a livello provinciale. E, ovviamente, un controllo postumo”.

Il consigliere regionale Niccolò Carretta, candidato di Azione (Terzo Polo), ha ricordato come “il 20% dei giovani lombardi non studia né lavora. La Regione ha il compito di valorizzare al meglio le risorse dei suoi centri professionali, lavorando sul filone degli Its, ancora poco sviluppato. Il tema è come mettere attorno allo stesso tavolo il mondo del lavoro e quello della formazione professionale per renderlo sempre più efficace”.

Per Davide Casati “non si tratta di una questione di risorse, ma di come vengono spesi i finanziamenti messi sul piatto. Bisogna efficientare la macchina: serve avere una visione, fare sistema, valorizzando la proposta e promuovendola con un orientamento scolastico efficace, poiché potrebbe rappresentare la soluzione ottimale e puntuale allo scollamento e al divario che oggi esiste tra domanda e offerta di lavoro”.

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