Salernitana, Spezia, Juventus. Tre doppiette consecutive in tutte le competizioni, 6 goal nel giro di 8 giorni, da domenica a domenica. Una settimana da re che non fa altro che confermare quanto Ademola Lookman sia stato un acquisto più che azzeccato della campagna estiva. “Lo ha portato Congerton, che lo conosceva dal Leicester”, ha specificato Gian Piero Gasperini nel post della sfida dell’Allianz Stadium. Il resto è farina del sacco del classe 1997 e dello stesso mister.
Nove milioni di euro, più altri tre di bonus: questo il costo per strappare il venticinquenne al RB Lipsia, che dal 2019 ne deteneva il cartellino, dopo averlo prelevato dall’Everton. Dopo la seconda deludente esperienza tedesca era subito tornato in Premier League, trascorrendo due annnate in prestito al Fulham e al Leicester. Le ha chiuse mettendo insieme un totale di 10 centri (4 e 6). Quest’anno è già arrivato a quota 11, in 18 gare, di cui 13 da titolare. Solo a Bologna non è sceso in campo. E siamo solo a metà campionato.
Per ora solo il suo compagno di nazionale nella Nigeria Victor Osimhen ha segnato più di lui (13). Ma il bottino di 11 gol in Serie A vale comunque la storia: Mola è il quarto giocatore dell’Atalanta che alla sua stagione d’esordio in campionato va in doppia cifra di reti nelle prime 19 giornate: bisogna tornare a 70 anni fa – Jørgen Leschly Sørensen (nel 1949/50), Karl Aage Hansen (nel 1949/50) e Poul Rasmussen (nel 1952/53) – per trovare
Il Lookman goleador è stato un sorpresa per l’Italia, ma forse anche per sé stesso. Il meglio in termini di realizzazione lo aveva dato nella seconda parte della stagione 2017/18 proprio al Lipsia: 5 in 11 presenze i Bundesliga, media di 0,78 gol per 90 minuti. Quest’anno la media si è alzata a 0,91: negli ultimi due anni con Fulham e Leicester era rispettivamente 0,13 e 0,37.
Big team-spirit💙, last night in Turin⚽️⚽️🅰️ @Atalanta_BC pic.twitter.com/JuCfh2SXGY
— Ademola Lookman (@Alookman_) January 23, 2023
Merito soprattutto di una precisione chirurgica, da bomber di razza: 12 volte ha centrato lo specchio (rigori esclusi), in 8 casi ha segnato. Non che la precisione sia una novità per Lookman: già lo scorso anno al Leicester segnava un gol ogni due tiri in porta, mentre nella prima parentesi a Lipsia viaggiava a un tiro in porta per ogni 90 minuti (stesso dato di quest’anno) e 0,83 gol ad ogni tiro in porta.
Oltre al numero di tiri, c’è anche la qualità degli stessi, testimoniata dagli indice degli xG, gli expected goals, i gol attesi. Escludendo i tre rigori, gli altri 8 goal sono arrivati da 4.7 xG, quasi il doppio. Tra i 10 migliori marcatori della Serie A nessuno ha un indice di conversione migliore del suo. Insomma, quando Mola tira, la probabilità che trovi la porta è molto alta. È nell’85° percentile per gol non su rigore tra gli attaccanti dei top 5 campionati europei considerando i dati degli scorsi 365 giorni, ma nel 32° per tiri totali.
Tradotto: tira molto meno di gran parte dei colleghi, comprese le prime punte di ruolo, ma segna molto di più. Anche perché di palloni dentro l’area avversaria ne tocca quasi 6 a partita e offre sempre tracce di passaggio vincenti ai compagni che gli agiscono alle spalle.
Un riferimento, di fatto, che però non nasce come tale. Lo diventa nel calcio totale di Gasperini, nel quale si è calato alla perfezione: le sue caratteristiche di dribbling, di finalizzazione, ma anche quelle particolarmente sottovalutate di rifinitura sono ideali per interpretare il ruolo di seconda punta come quella di ala offensiva, sempre con la tendenza ad andare dentro l’area. I frutti si vedono. E siamo solo a metà. Intanto lui si è prefissato l’obiettivo: “Ne voglio fare 20, ma non si sa mai” ha detto a Dazn, “perché poi quando ne segni 20 vuoi arrivare a 25”. Senza limiti.
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