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Giornata della memoria

Bergamo, tre “pietre d’inciampo” e la voce degli studenti in memoria delle vittime

Sono dedicate a Giovanni D’Amico, Adolfo Barnaba e Pilade Sonnino che si aggiungono alle 7 già esistenti. Tra città e provincia, in totale, ne sono state posate 31

Bergamo. La giornata della Memoria diventa patrimonio collettivo mettendo al centro gli studenti, protagonisti di una serie di percorsi didattici per testimoniarne l’eredità. Come? Raccontando, attraverso una serie di podcast, le “Tre Pietre D’inciampo” che verranno posate dall’amministrazione comunale, in collaborazione con Aned e Isrec. Il cuore delle celebrazioni del Giorno della Memoria è proprio la partecipazione delle ragazze e dei ragazzi, che danno voce alle donne e agli uomini ricordati dalle Pietre.

Storie di coraggio e resistenza che sono oggi un patrimonio per tutta la comunità. Ad introdurre le innumerevoli iniziative volute appunto per celebrare la giornata del 27 gennaio, proclamato per ricordare la data in cui, nel 1945, il campo di concentramento di Auschwitz fu liberato, rivelando al mondo l’orrore del genocidio nazista, l’assessora alla Cultura Nadia Ghisalberti, l’assessora alla Pace Marzia Marchesi e Leonardo Zanchi, presidente Aned.

Il Comune di Bergamo prosegue la sua partecipazione al progetto internazionale delle “Pietre d’inciampo” (Stolpersteine). Si tratta del più grande monumento diffuso d’Europa, creato dall’artista Gunter Demnig per tenere viva la memoria delle storie di donne e uomini vittime della persecuzione nazi-fascista. Ad oggi, tra città e provincia, le pietre posate saranno.

STOLPERSTEINE, LE PIETRE D’INCIAMPO

Anche quest’anno il progetto è stato seguito dal tavolo voluto dal Comune di Bergamo che ha visto la partecipazione di Provincia di Bergamo, ANED, ANPI, ISREC, Museo delle Storie, Associazione Italia-Israele. I nomi scelti continuano ad arricchire la memoria della deportazione con l’intreccio di esperienze di vita diverse. La posa delle pietre nel 2022 ha sollecitato l’attenzione di altri comuni che si sono aggregati al progetto quest’anno: Brusaporto, Dalmine, Misano Gera d’Adda, Villa di Serio, Schilpario. Il 15 gennaio Gunter Demnig ha posto le pietre a Ambivere. In città come in provincia, le nuove generazioni sono le protagoniste delle cerimonie di posa. Per il 27 di gennaio in città saranno mobilitate quattro scuole e una decina di classi: Istituto Comprensivo Alberico Da Rosciate, Istituto Comprensivo Mazzi, Liceo Lussana, Liceo Sarpi, già al lavoro da novembre 2021 in laboratori di memoria attiva.

In particolare, le pietre 2023 a Bergamo sono dedicate a Giovanni D’Amico, Adolfo Barnaba e Pilade Sonnino che si aggiungono alle 7 già esistenti.

In Piazza Rosate 4, sarà posta quella alla memoria di Giovanni D’Amico, ex studente del Sarpi e tra gli organizzatori della prima Resistenza a Bergamo, operando il Comando della Divisione Orobica e svolgendo attività di coordinamento in alta valle Brembana e nei colli della città. Arrestato dalla 612 OP di A. Resmini, torturato al Collegio Baroni, trasferito prima a Sant’Agata e poi a San Vittore, è deportato come politico prima a Bolzano e poi a Mauthausen, dove muore nel sottocampo di Melk il 3 gennaio 1945. Saranno presenti studenti e studentesse del Liceo Sarpi.

Al Parco Pertini, sarà posta invece quella alla memoria di Adolfo Barnaba, tra coloro che a Bergamo contribuirono a dare corpo alla Resistenza, facendo parte del primo CLN della città, aprendo la sua casa alle riunioni, trovando all’Italcementi, dove lavorava, spazi per raccogliere armi, medicinali, vestiti. Arrestato il 14 dicembre 1943, interrogato al Collegio Baroni, trasferito prima a Sant’Agata è condannato dal Tribunale militare germanico: detenuto in carcere nel Reich, muore in un campo di lavoro a Marchtrenk il 1° agosto 1944. Sarà presente l’IC da Rosciate con la Scuola primaria Ghisleri.

L’ultima, sarà quella dedicata a Pilade Sonnino, perseguitato perché dichiarato per legge “ebreo” dall’Italia fascista, è stato arrestato e trasferito a Bolzano e quindi deportato come deportato politico a Mauthausen il 4 febbraio 1945, dove muore il 29 aprile pochi giorni prima della liberazione del campo. La sua posa, prevista in via Moroni, non avverrà il prossimo 27 gennaio per esigenze di ulteriori approfondimenti sull’esatto numero civico di residenza del Sonnino. Il progetto è stato seguito dall’I.C. Mazzi, Scuola secondaria di primo grado Mazzi. Il Liceo Lussana sarà presente alla cerimonia alla Stazione.

Ad accompagnare il progetto delle Pietre di Inciampo, i podcast ANEDdoti, realizzati da ANED Bergamo, sono disponibili sulle principali piattaforme di streaming audio. Nascono con lo scopo di divulgare le vicende degli uomini e delle donne che subirono le deportazioni nazifasciste dal nostro Paese, partendo dalle interviste ai loro familiari. Gli episodi dedicati alle figure evocate dalle Pietre d’Inciampo sono realizzati con gli studenti delle scuole della città.

Gli interventi

“L’amministrazione comunale di Bergamo celebra il 27 Gennaio, perché fare memoria, ricordare e riflettere sulla nostra storia è parte fondamentale del nostro impegno civile – ha spiegato l’assessora Nadia Ghisalberti -. L’Assessorato alla Cultura anche quest’anno ha dialogato e collaborato con i soggetti culturali della città per costruire insieme un programma di iniziative; grazie a questi incontri, letture, mostre, spettacoli di teatro e cinema, rivolti a tutta la cittadinanza e ad ogni fascia d’età, il Giorno della Memoria diventa una ricorrenza partecipata, occasione di approfondimento e conoscenza.

Dal 2021 Bergamo fa parte della rete delle Stolpersteine, Le Pietre d’inciampo dell’artista Gunter Demnig, un importante monumento di memoria internazionale, testimonianza artistica e concreta delle persone che si sono opposte all’ingiustizia a costo della loro vita. La nascita e la prosecuzione di questo progetto per la città e la provincia bergamasca si deve all’impegno assunto dal Consiglio comunale, condiviso con la Provincia di Bergamo e con le associazioni che compongono il tavolo per le pietre d’inciampo (Isrec, ANED, ANPI, Museo delle storie, Associazione Italia-Israele).

La memoria delle vite e delle storie vissute in città è un patrimonio collettivo, la cui conoscenza ci guida nella comprensione della complessità del presente. Per questo è necessario mantenere viva la testimonianza e con questo spirito il Comune di Bergamo ha incaricato Isrec e ANED di coinvolgere nel progetto le nuove generazioni, accompagnandoli in laboratori di memoria attiva e rendendole protagoniste delle cerimonie istituzionali e della posa delle Pietre.”

“La sezione di Bergamo dell’ANED, Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti – così Leonardo Zanchi, Presidente ANED Bergamo è lieta di partecipare e contribuire anche quest’anno al Tavolo per le Pietre d’Inciampo voluto dalla Provincia e dal Comune di Bergamo. All’interno di questa iniziativa siamo felici di poter proporre, in continuità con lo scorso anno, nuovi episodi del nostro podcast ANEDdoti, dedicati per l’appunto alle figure a cui la città di Bergamo sta dedicando una Pietra d’Inciampo. A partire dal 27 gennaio si aggiungeranno due nuove puntate dedicate a Giovanni D’Amico e ad Adolfo Barnaba. Il racconto, che potrete ascoltare gratuitamente sulle principali piattaforme streaming (Spotify, Apple podcast…), è frutto di un intreccio di voci, formato dai familiari dei deportati, dai ricercatori che hanno riscostruito la vicenda e dagli studenti del Liceo Sarpi e dell’Istituto Ghisleri, che abbiamo coinvolto attraverso laboratori in collaborazione con ISREC. Un’idea di memoria orale, condivisa e collettiva, che vuole arricchire il progetto delle Pietre d’Inciampo, provando a riempire di vita i nomi riportati su quei sampietrini dorati”.

“Per il Giorno della Memoria 2023, l’Assessorato all’Educazione cittadinanza e Pace abbiamo organizzato con l’Università di Bergamo la conferenza Immaginare il Novecento, comprendere il presente. Di che cosa parliamo nel Giorno della Memoria – Marzia Marchesi, Assessora alla Pace e educazione alla Cittadinanza. Questa conferenza si inserisce nel percorso del Calendario Civile che da alcuni anni ci vede impegnati con alcune scuole superiori della nostra città per costruire insieme una serie alcuni appuntamenti da condividere con altre scuole e studenti. Quest’anno abbiamo esteso la collaborazione con l’Università e abbiamo deciso di proporre questo incontro anche alla cittadinanza perché riteniamo che lavorare sulle date del calendario civile rappresenti un’occasione per porre l’attenzione di tutti su eventi della storia recente del nostro paese che rischiano di essere dimenticati troppo velocemente. L’incontro sarà occasione per guardare al Ventesimo secolo come periodo caratterizzato, nelle sue molteplici vicende, anche dal confronto tra democrazie e totalitarismi. Le due parole richiamano non solo regimi politici in netta contrapposizione ma modelli di organizzazione sociale, così come stili di comunicazione e di trasmissione culturale, per più aspetti antitetici”.

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