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La cerimonia

Ricerca malattie rare, la Fondazione Armr festeggia 30 anni e premia Cristina Bombassei fotogallery

Dalla sua nascita ha raccolto circa 3,6 milioni di euro e consegnato 300 borse di studio

Bergamo. La Fondazione Armr, Aiuti alla Ricerca Malattie Rare, nel trentesimo anniversario del Centro di Ricerche Cliniche per le Malattie Rare Aldo e Cele Daccò, premia Cristina Bombassei.

Era una serata affollatissima e temporalesca del 1993. Più di mille persone avevano risposto all’invito che Daniela Gennaro Guadalupi e Silvio Garattini avevano fatto per far conoscere alla comunità bergamasca la realtà di Villa Camozzi a Ranica, dove, in uno splendido esempio di architettura ottocentesca, stava prendendo corpo il centro Aldo e Cele Daccò, la prima struttura clinica dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri.

Da quella prima serata, nacque la prima borsa di studio. Sono passati 30 anni. In questo tempo, la Fondazione Armr, ha raccolto circa 3,6 milioni di euro e circa 300 borse di studio, ha visto crescere ogni anno il numero dei sostenitori, degli amici e dei volontari.

Degno di nota anche il progetto “Casa Federico”, il lascito testamentario adibito ad alloggio con 3 camere per ospitare parenti di ammalati ricoverati per cure a Bergamo e ricercatori fuori sede.

E consegna borse di studio per un valore di 322mila euro: 7 borse di studio, 4 Career Development Program, 1 Contributo per le analisi genetiche di malattie rare non diagnosticate, 2 Paper Awards, 4 Grant di Studio e 1 Contributo per un progetto di ricerca e 2 strumentazioni per il Dipartimento di Medicina Molecolare.

“Emozionata per la nostra storia, orgogliosa della squadra di volontari e sostenitori che accompagnano il futuro della Fondazione, ottimista per il futuro della nostra attività e della ricerca: questi i miei sentimenti oggi – dichiara Daniela Gennaro Guadalupi, presidente della fondazione Armr – Ai giovani borsisti abbiamo dato opportunità di portare avanti progetti di ricerca importanti, valore immenso per la nostra Italia, ancor più per il territorio bergamasco, e per il futuro delle malattie rare e di ognuno di noi”.

Un sostegno alla ricerca, quello di Armr, che si concretizza anche attraverso la promozione delle relative tematiche scientifiche.
Perciò, la cerimonia di venerdì 13 gennaio è stata aperta da un talk con autorevoli relatori: Silvio Garattini e Giuseppe Remuzzi, rispettivamente Presidente e Direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS, e Sergio Dompè, Executive President di Dompè Farmaceutici.

“Voglio esprimere la nostra profonda gratitudine alla Fondazione Armr e a tutte le persone che anche quest’anno, con grande generosità, hanno garantito ai nostri brillanti ricercatori e ricercatrici la possibilità di continuare la propria attività nel campo delle malattie rare – commenta Remuzzi –. Dalla sua fondazione nel 1992, il Centro di Ricerche Cliniche “Aldo e Cele Daccò”
di Ranica ha portato avanti numerosi progetti di ricerca grazie ai quali è stato possibile trovare una terapia promettente a pazienti prima orfani di una cura.”

“Come ha osservato Mario Draghi concludendo il G20 di Roma, gli ultimi anni ci hanno insegnato che dobbiamo prenderci cura della scienza come la scienza si è presa cura di noi permettendoci di superare la pandemia – osserva Sergio Dompé – La ricerca scientifica rafforza le sinapsi del nostro sistema socioeconomico ed è il presupposto non solo per lo sviluppo industriale attraverso la collaborazione pubblico-privato, ma per il benessere di tutti i cittadini. In questo senso l’Italia dispone di una grande risorsa: il suo Sistema Sanitario Nazionale e, con il Pnrr, ha l’opportunità per migliorarlo e farne un modello”.

Visione, strategia, competenza, in una rete con il comune obiettivo di condivisione del valore della ricerca scientifica, valore da sostenere, ognuno nel proprio ambito, nella propria vita, con le proprie possibilità e competenze.

Perciò Armr ogni anno, riconosce il “Premio Armr” a personalità che si sono particolarmente distinte nel campo della ricerca, ricerca di valori intesa come testimonianza di vita. Il premio 2023 è stato conferito a Cristina Bombassei, Chief Csr Officer e membro del Consiglio di Amministrazione di Brembo.

Ha creato e sviluppato programmi sociali dedicati all’educazione, al welfare e promosso progetti di ricerca scientifica sperimentale e clinica.

“È un onore ricevere un riconoscimento così speciale. La storia recente ci ha confermato, ancora una volta, quanto la ricerca scientifica sia fondamentale per il benessere e per il progresso umano e di conseguenza quanto sia necessario sostenerla. In Brembo la ricerca è alla base del nostro modo di fare impresa. Per questo sentiamo il naturale desiderio di contribuire
anche all’impegno di realtà che portano innovazione e sviluppo in diversi ambiti, impegno che assume un valore ancora più significativo se applicato alla ricerca in campo clinico” ha commentato Cristina Bombassei.

“Il ringraziamento – chiosa Daniela Gennaro Guadalupi – va a tutti i sostenitori, ai volontari, alle delegazioni, ai borsisti e a tutto l’Istituto Mario Negri. Tutti insieme, siamo la speranza concreta per i malati di Malattie Rare”.

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