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Bergamo

Pd, Francesca Riccardi: “Questa regione non funziona. E va cambiata” fotogallery

Quasi duecento le persone intervenute alla cena di lancio della candidatura. Anche il sindaco Giorgio Gori: "Sei stata una compagna di viaggio fantastica in consiglio comunale. Ti auguro di avere successo"

Bergamo. Una cena, nel cuore di Bergamo, per lanciare la candidatura di Francesca Riccardi, avvocato in materia di diritto del lavoro e consigliera comunale in forza al partito Democratico. Quasi duecento i partecipanti al momento conviviale che, nella serata di venerdì, hanno riempito la sala della Trattoria Da Giuliana per ascoltare i pensieri, i progetti e le idee di Riccardi, pronta ad affrontare appieno la campagna elettorale per l’appuntamento del 12 e del 13 febbraio con le Regionali. Tra i sostenitori, anche la Giunta dell’amministrazione Gori, il sindaco Giorgio Gori, il vice sindaco Sergio Gandi, che ha preso, tra gli altri, la parola, Jacopo Scandella e Davide Casati, questi ultimi anche loro in lizza per un posto al sole come consiglieri al Pirellone.

Parole di stima e di incoraggiamento da parte del primo cittadino del capoluogo bergamasco: “Sei stata una compagna di viaggio fantastica in consiglio comunale, per questo spero con tutto il cuore che la tua candidatura abbia successo”. E un invito anche agli altri candidati presenti: “Ora tocca a voi trascinare in consiglio regionale Francesca, che sarebbe la prima donna del centrosinistra cittadino ad essere eletta”.

Parola poi alla protagonista della serata, che ha puntato l’accento, in particolare, sul tema della sanità, ma non solo: “Questa regione non funziona: nell’immaginario comune la Lombardia è la realtà delle eccellenze, noi dobbiamo farla diventare la regione dell’eccellenza. Perché abbiamo smesso di essere i migliori. Bergamo è la provincia ultima in Italia per rapporto tra medici di base e popolazione. Un dato che, quando l’ho letto, mi ha lasciato senza parole.  Le lacune venute alla luce negli ultimi anni dimostrano una mancanza di volontà politica della Regione nell’intervenire in determinati punti critici: non solo la sanità, ma anche i trasporti, il sociale e la cultura, lasciata troppo spesso alla buona volontà dei singoli comuni. Questa è una sfida molto emozionante ma anche  molto difficile: vogliamo giocarcela con la consapevolezza di poter vincere”.

 

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