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Arte contemporanea

Salto nel vuoto, alla Gamec la mostra che esplora il tema della smaterializzazione

Dal 3 febbraio il terzo e ultimo capitolo del progetto espositivo pluriennale dedicato all’indagine sulla materia nell’arte del XX e del XXI secolo

Bergamo. Dal 3 febbraio la GAMeC presenta la grande mostra ‘Salto nel vuoto. Arte al di là della materia’, terzo e ultimo capitolo del progetto espositivo pluriennale dedicato all’indagine sulla materia nell’arte del XX e del XXI secolo.

Avviata nel 2018 con la mostra ‘Black Hole. Arte e matericità tra Informe e Invisibile’ e proseguita nel 2021 con ‘Nulla è perduto. Arte e materia in trasformazione’, Salto nel vuoto chiude la Trilogia della Materia esplorando il tema della smaterializzazione e creando un racconto trasversale che evidenzia le connessioni esistenti tra le indagini sul vuoto intraprese dai movimenti dell’avanguardia storica e del dopoguerra con le ricerche sul flusso risalenti agli anni della prima informatizzazione e l’utilizzo di nuovi linguaggi e realtà virtuali nell’epoca post-digitale.

A cura di Lorenzo Giusti e Domenico Quaranta, Salto nel vuoto presenta i lavori di alcuni grandi protagonisti e protagoniste della storia dell’arte del XX secolo e pionieri dell’arte digitale insieme ad autrici e autori delle generazioni più recenti, grazie ai prestiti di importanti istituzioni internazionali e di collezioni private.

La mostra rivolge lo sguardo a quegli artisti e artiste che, in tempi diversi, hanno indagato la dimensione del vuoto o il cui lavoro si è rivelato in grado di riflettere i cambiamenti epocali nella percezione della dimensione materiale, introdotti dall’emergere dei paradigmi del software e dell’informatizzazione, così come dalla rivoluzione digitale e dalla sua sistematizzazione.

Si articola in tre sezioni tematiche – Vuoto, Flusso e Simulazione – che inquadrano altrettante modalità di espressione dei principi della smaterializzazione. La prima sezione è dedicata alla rappresentazione del vuoto come spazio immateriale e accoglie una serie di lavori di artiste e artisti che, in tempi diversi, hanno operato, soprattutto in pittura, attraverso i principi della riduzione estrema, del minimo contrasto e dell’impercettibile, raccontando il vuoto come una dimensione immaginativa, ideale o concettuale. I lavori di artisti e artiste del primo e del secondo Novecento sono posti in dialogo con opere recenti di alcuni tra i più significativi protagonisti dell’arte internazionale degli ultimi anni. La sezione Flusso presenta una selezione di opere di epoche diverse, dalle avanguardie storiche ai giorni nostri, testimoni del radicale impatto dell’informatizzazione e delle reti digitali sulla percezione della realtà materiale. La terza sezione si concentra infine sullo snodo tra reale e virtuale, in un percorso cronologicamente altalenante che pone in dialogo opere che indagano criticamente l’impatto delle simulazioni sul nostro modo di percepire la realtà concreta con altre che ne amplificano la percezione creando potenti illusioni visive e altre ancora che costruiscono realtà alternative convincenti e immersive, mediate o meno dall’uso di dispositivi tecnologici di realtà virtuale e realtà aumentata.

La mostra si avvale della collaborazione della Fondazione Meru – Medolago Ruggeri per la ricerca biomedica per il programma di ricerca Meru Art*Science Research Program che finanzia la realizzazione di un progetto site-specific per lo Spazio Zero della GAMeC.

Per Salto nel vuoto, i MSHR (Brenna Murphy e Birch Cooper) presentano una nuova installazione della serie Nested Landscapes (2017- in corso), che esplora e potenzia livelli diversi di immersività e di fruizione che si manifestano, intenzionalmente o meno, ogni volta che si presenta la realtà virtuale in uno spazio pubblico.

Sulla linea delle pubblicazioni che hanno accompagnato le precedenti mostre della Trilogia, il catalogo di Salto nel vuoto – edito da Officina Libraria e GAMeC Books con progetto grafico di Studio Temp – sarà costituito dai testi dei curatori e da approfondimenti sulle opere in mostra affidati a storici dell’arte italiani e internazionali. L’introduzione di ciascuna sezione del catalogo è affidata a un testo di carattere scientifico di autori quali Karen Barad, Luciano Floridi e Myron W. Krueger.

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