Spirano. La mail è partita lo scorso 2 dicembre, indirizzata agli operatori sanitari di Bergamo e provincia, invitati da Ats a presenziare all’incontro con il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e l’assessore al Welfare Guido Bertolaso.
Appuntamento fissato alle 18 di martedì 13 dicembre al PalaSpirà: “Abbiamo passato due anni veramente difficili in cui la pandemia ha sconvolto le nostre vite – c’era scritto nella lettera, a firma del direttore generale Massimo Giupponi -. Durante quei lunghi mesi di difficoltà e limitazioni, sono state tantissime le persone che, dimostrando grande dedizione e senso di responsabilità, hanno compiuto uno sforzo straordinario per la lotta al Coronavirus. È per questo che sentiamo il dovere di dire personalmente grazie per l’impegno continuo, incessante, molto spesso al limite delle forze, profuso per il bene della comunità. Per PoterLa ringraziare, il presidente Attilio Fontana e l’assessore al Welfare Guido Bertolaso hanno il piacere di invitarla all’evento ‘Semplicemente grazie!'”.
La stampa è stata informata dell’iniziativa il 9 dicembre e anche in questo caso si faceva riferimento alla presenza della presidenza della Regione.
Invece il governatore nella Bergamasca non è venuto. E le mail? Sarebbero state inviate con la vecchia scaletta, secondo quanto dichiarato da Ats Bergamo al quotidiano Domani.
Sulla questione aleggia un certo mistero. E c’è anche chi ritiene che Fontana temesse di venire contestato. Soprattutto dopo che nei giorni scorsi sui giornali sono state riportate indiscrezioni relative all’inchiesta della Procura di Bergamo circa la gestione della prima ondata di coronavirus in Val Seriana.
Le minoranze ignare
Nemmeno le minoranze in Consiglio Regionale erano a conoscenza del cambio di programma da parte del governatore. Infatti, poche ore prima dell’incontro, alle redazioni sono arrivati i commenti di Jacopo Scandella del Pd e del capogruppo di Azione Niccolò Carretta circa l’inopportunità della visita di Fontana in quel di Spirano.
Il primo scrive: “Il modo migliore per ringraziare gli operatori sanitari lombardi sarebbe dare loro le risposte che meritano: i turni sono rimasti massacranti, gli organici sottodimensionati, gli stipendi fermi. In più, il governo centrale decide addirittura di tagliare le risorse per la sanità nella sua prima manovra di bilancio, e da parte di Fontana e della Giunta non arriva alcuna reazione. Più che dire grazie oggi, con una passerella elettorale a spese di tutti, Fontana avrebbe dovuto chiedere scusa per tutto quanto non ha funzionato in questi anni e che ha pesato sulle persone e sugli operatori sanitari. Ma di quelle scuse continua a non esserci traccia”.
Il secondo: “Non ho partecipato volutamente alla passerella politica al Palaspirà perché sono profondamente grato a tutto il personale medico, infermieristico e sanitario del nostro territorio e vederlo strumentalizzato dal Presidente Fontana mi addolora. Proprio qui a Bergamo, dove attendiamo ancora la zona rossa che né Fontana né Conte hanno voluto fare, dove centinaia di medici di base hanno combattuto a mani nude senza DPI per settimane e dove attendiamo il riconoscimento di Azienda Ospedaliera per l’Ospedale Papa Giovanni XXIII che Regione Lombardia non vuole concedere, sarebbe stato bello non vedere alcuna passerella elettorale.
Qui, e in tutta la Lombardia, al personale sanitario bisognerebbe solo dire un rispettoso grazie e lavorare a testa bassa per garantire loro di lavorare in condizioni umane”.
Replica Roberto Anelli, capogruppo della Lega al Pirellone: “Il Presidente Fontana non aveva in programma e non è andato a nessun incontro a Bergamo. L’iniziativa è stata dell’assessore Bertolaso, non candidato, che personalmente ha voluto ringraziare gli operatori della sanità. I consiglieri Scandella e Carretta dimostrano ancora una volta la loro inadeguatezza al ruolo che ricoprono visto che non sono neppure in grado di accertare le notizie che commentano. Inoltre dovrebbero sapere che Regione Lombardia non ha il potere di aumentare gli stipendi agli operatori sanitari. Così come dovrebbero sapere che per primo il Presidente ha rivolto anche al nuovo governo richiesta esplicita affinché siano incrementati i fondi per la sanità”.
La protesta dell’associazione dei familiari delle vittime del Covid
Ai parenti delle vittime del Covid appartenenti all’associazione #sereniesempreuniti, che hanno organizzato un presidio all’esterno del palazzetto, l’assenza di Fontana suona come un’ammissione di responsabilità.
“La non presenza di Fontana – commenta Consuelo Locati, legale dell’associazione – altro non fa che confermare la sua incapacità di rispondere delle responsabilità della regione che lui preside di fronte ai familiari delle vittime del Covid19. Dimostra altresì che la battaglia che da quasi 3 anni stiamo portando avanti per fare emergere le verità scomode a carico anche delle istituzioni lombarde, ha segnato quella che riteniamo sia una prima vittoria. Cioè dimostrare che non si ha il coraggio delle proprie azioni e che è facile parlare senza guardare negli occhi chi fa legittime domande e pretende altrettanto legittime risposte sulla scellerata gestione pandemica e sulla mancata istituzione della zona rossa che è costata tra le 2000 e le 4000 morti in più”.
“Colpito e affondato – dice Eliana Como, Le radici del sindacato (Cgil) -. Fontana non si è presentato perché dice di dormire sonni tranquilli, ma sa bene di cosa è responsabile. Ha anteposto gli interessi di Confindustria e il #bergamoisrunning alla nostra salute pubblica. Con 4000 morti in più sulla coscienza ci credo bene che non ha avuto il coraggio di presentarsi. É la prova provata che non può ricandidarsi alle regionali. Si faccia da parte e affronti le sue responsabilità”.
Insieme ai familiari delle vittime e alla rappresentanza sindacale, a Spirano erano presenti al presidio rappresentanti di AlzanoViva – Cittadinanza Attiva e alcuni cittadini della provincia di Bergamo.
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