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Trofeo bortolotti

Atalanta, ok il Look è giusto. Aspettando i colombiani, più lontani Boga e Mali

Il "Bortolotti" conferma le indicazioni del campionato, con un occhio al mercato. E uno Scalvini ancora protagonista che domenica 11 dicembre compie 19 anni

L’Atalanta perde ai calci di rigore e fin qui non è una notizia, almeno da quando la guida Gasperini che più di una volta ha provato anche a scherzarci sopra, non riuscendo mai del tutto a superare questa strana sindrome dei tiri dal dischetto.

Stavolta sbaglia il capitano Toloi ma che sia più questione di testa che di bravura, cioè di freddezza al momento della conclusione, lo dimostra mezz’ora dopo in Qatar Koopmeiners, l’ultimo atalantino che aveva sbagliato un rigore, contro l’Empoli. Koop invece ai Mondiali fa gol (e aveva inventato anche un assist per il 2-2), ma non basta per superare l’Argentina di Messi.

L’Eintracht vince il “Bortolotti” come alla prima volta del Gasp, nell’agosto 2016, appunto ai rigori. Si potrebbe anche aggiungere che non ha calciato Muriel, che Lookman, altro rigorista, era già stato sostituito, mentre Zapata, Ederson e Scalvini hanno fatto centro.

E se si sapeva già che nella lotteria dei rigori la Dea è un po’ più bendata e sensibile all’errore, anche la nuova Atalanta dopo la pausa di quasi un mese è molto simile a quella vecchia: chi andava a mille si conferma, chi stentava a imporsi ancora non emerge. E queste sensazioni rimandano al vicino mercato, a partenze ormai annunciate.
Per essere più chiari, Lookman fa un gol e un assist, Hojlund un gol, un assist e una traversa, più sfortunato Toloi che si ferma alla traversa. Scalvini dà il la all’azione del primo gol, si merita la maglia azzurra oltre che quella da titolare in nerazzurro e si impone anche come miglior giocatore della serata con Alario, bomber dell’Eintracht.
La partita è divertente, i tedeschi arrivano privi di sette nazionali e però, dopo un avvio molto amichevole, rispondono per le rime e vanno in vantaggio per 2-1. E’ quarto nella Bundesliga, l’Eintracht e anche le cosiddette riserve sono giocatori tosti, soprattutto pericolosi quando possono attaccare.

Gasperini in difesa schiera Toloi, Palomino e Scalvini, sugli esterni Hateboer e Ruggeri, con Ederson a fare il De Roon in mezzo, affidando le chiavi del centrocampo a Malinovskyi. Ma nemmeno un’amichevole riesce a far uscire da quella specie di limbo Ruslan, che si perde in qualche errore purtroppo non nuovo e viene spesso anticipato o fermato. Si vede che anche Gasp lo riprende, certo non solo l’ucraino sbaglia, però mentre Ederson è cresciuto e lo dimostra ancora una volta, Malinovskyi non trova i tempi e i modi per le giuste giocate o per liberare il suo tiro micidiale.

Stessa musica, se non peggio, per Boga, che prova a entrare nel gioco ma con scarsi risultati. Una volta potrebbe fare anche gol, su imbeccata di Hojlund, ma si fa parare e poi restituisce il favore al danese, che salta il portiere e mette fuori. Ma Rasmus, a cui tutto si puo imputare meno di non essere in partita, si fa trovare poi pronto e segna nel secondo tempo. Insomma, la coppia Lookman-Hojlund convince e potrebbe segnare di più, ma la domanda è: i colombiani a che punto sono? Ancora bisogna aspettare. Zapata si vede che è in rodaggio, mette il piede in un paio di azioni, soprattutto l’ultima, un bel contropiede che Zortea non riesce a trasformare in gol. Però non è lo Zapata che conosciamo. E non fa gol. Muriel ha le sue giocate, quando si accende. Se ritrova la condizione, è sempre un valore aggiunto.

Di Scalvini si è detto. Pensare che domenica 11 dicembre compie soltanto 19 anni, si può avere un’idea di quale gioiello abbia in casa l’Atalanta. Tanto talento e sicuramente in più la mano di Gasperini, che da Bastoni a Mancini a Petagna ha lanciato tanti altri giovani e continua a farlo, per la fortuna dell’Atalanta.

Un peccato, invece, che Atalanta-Eintracht sia finita in alternativa alla sfida mondiale Olanda-Argentina. Atalantini in concorrenza ad altri atalantini, De Roon e Koop e comunque al grande calcio, anche se Italia e Germania non sono in gioco ai Mondiali. Tanto, si dirà, c’erano la bellezza di 8.638 spettatori di cui circa settecento tedeschi, perché per i bergamaschi la passione per la Dea supera qualsiasi altro avvenimento. Però, non c’era proprio nessun’altra data disponibile?

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