• Abbonati
La tragedia

Manuel, morto a 30 anni lungo la A4: “Ragazzo dal cuore d’oro che aiutava chi era in difficoltà”

Manuel Paissoni di Predore ha perso la vita in un tremendo schianto contro un Tir. L'arciprete: "A febbraio aveva organizzato una raccolta di beni per il popolo ucraino"

Predore. “Era un ragazzo dal cuore d’oro, sempre pronto ad aiutare gli altri, come aveva fatto a febbraio con la raccolta di beni per il popolo ucraino”. Don Alessandro Gipponi ricorda con la voce rotta dall’emozione Manuel Paissoni, il trentenne di Predore morto all’1.30 di venerdì 2 dicembre in un tremendo schianto lungo l’autostrada A4.

La dinamica dell’incidente avvenuto poco dopo il casello di Verona Sud, all’altezza di Sommacampagna, in direzione di Milano, è ancora al vaglio della Polizia stradale. Secondo le prime informazioni, il trentenne ha tamponato violentemente con la sua Audi un tir con targa polacca che era di traverso sulla carreggiata dopo essersi scontrato con un altro mezzo pesante. Il primo camion si era immesso nell’autostrada dopo una sosta in una piazzola.

I Vigili del fuoco hanno estratto il corpo della vittima dall’auto ridotta a un ammasso di lamiere. Inutili i tentativi di soccorso del personale del 118, intervenuto con un’automedica e un’ambulanza.

Il magistrato di turno ha disposto l’autopsia sulla salma del giovane bergamasco, che aveva sempre fatto il falegname e da qualche anno aveva fondato una sua società, in collaborazione con il papà Roberto. L’azienda era specializzata nella costruzione di serramenti e di mobili su misura, ma negli ultimi tempi si era aperta anche al mercato nautico, con richieste da diverse parti d’Italia.

A Predore, piccolo paese di 1800 abitanti che si affaccia sul lago d’Iseo, il trentenne era molto conosciuto per il suo sorriso contagioso e per il suo cuore d’oro, come ricorda l’arciprete: “A febbraio, all’inizio della guerra, aveva organizzato e gestito in prima persona una raccolta di beni di prima necessità per il popolo ucraino”, le parole di don Alessandro.

Oltre al papà Roberto, Manuel lascia nel dolore la mamma Carla, una sorella e un fratello. “Aveva preso dalla sua famiglia, che era molto legata alla parrocchia e si adoperava spesso per opere di restauro come quella del coro della chiesa”, aggiunge il sacerdote.

Il giovane era molto conosciuto nella zona del Sebino, come conferma il sindaco di Sarnico Giorgio Bertazzoli: “Era nato qui, come tanti degli abitanti di quest’area. Lo conoscevo oltre che per il suo impegno nel volontariato, per le sue simpatie leghiste. Alle ultime elezioni si era pure proposto per candidarsi come Primo cittadino del suo comune con il nostro partito”.

La notizia della tragedia venerdì mattina è stata accolta con grande dolore a Predore, come testimoniano i tanti post di ricordo pubblicati da amici e conoscenti sulla pagina Facebook di Manuel:

Generico dicembre 2022

Generico dicembre 2022
Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI