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Pmi day 2022

Come nascono sedie e assi da stiro? 44 studenti a lezione di sostenibilità da Foppapedretti

Nell'ambito dell'iniziativa di Confindustria Bergamo che mira ad avvicinare il mondo della scuola e quello dell'imprenditoria, due classi terze dell'istituto comprensivo di Chiuduno hanno potuto toccare con mano la produzione dell'azienda nel sito di Bolgare e tutte le sue iniziative a tutela dell'ambiente

Bolgare. Da un tronco di legno grezzo ad assi da stiro, stendibiancheria, scale, sgabelli, sedie o tavoli: come si fa? Quarantaquattro studenti delle classi 3^B e D della scuola media dell’Istituto comprensivo di Chiuduno lo hanno scoperto nella mattinata di venerdì 2 dicembre, quando sono stati ospitati dalla Foppapedretti di Bolgare nell’ambito del Pmi Day 2022.

L’iniziativa, targata Confindustria Bergamo, punta a rafforzare sempre di più il dialogo tra il mondo della scuola e quello dell’imprenditoria e quest’anno ha potuto lasciarsi alle spalle le edizioni virtuali dovute al Covid per rituffarsi nel calore di un incontro in presenza che ha ovviamente un maggiore impatto e coinvolgimento per i ragazzi.

Non una novità per Foppapedretti, azienda che storicamente mette a disposizione i propri spazi, il proprio tempo e i propri collaboratori per un momento di formazione particolare: “Al netto delle ultime sospensioni sono 10 anni che partecipiamo al Pmi Day – sottolinea Enrica Foppa Pedretti, che ha ereditato l’azienda dal padre Ezio – Abbiamo scelto di far vedere ai ragazzi la Foppapedretti Technology di Bolgare, l’azienda produttiva, perché è la parte più interessante: siamo rimasti tra le poche aziende che lavorano il legno massello in Italia”.

I ragazzi sono stati quindi accompagnati nel cuore pulsante di Foppapedretti, dove nascono materialmente i prodotti che spesso troviamo nelle nostre case: al loro fianco cinque docenti, il referente di Confindustria Bergamo Fabrizio Berlendis, il direttore di produzione Manuel Belotti e il designer dell’ufficio tecnico di progettazione Ezio Cortesi, che hanno illustrato ogni passaggio della produzione e risposto alle tante curiosità poste dai giovani studenti.

Nel corso della visita, conclusasi attorno a mezzogiorno, i ragazzi hanno potuto assistere anche alla proiezione di un breve filmato in grado di fornire loro alcune nozioni di base sull’organizzazione aziendale e sul processo che passa dalla progettazione alla ricerca dei materiali, dallo studio sui fabbisogni del consumatore fino alla produzione.

Ma non solo.

Perché in Foppapedretti hanno anche potuto toccare con mano il significato di azienda “green”, attenta alla salvaguardia ambientale in ogni sua azione: dal 2007 ha infatti conseguito la certificazione FSC (Forest Stewardship Council) che garantisce la provenienza delle materie prime da foreste ben gestite, da materiali riciclati e da altre fonti controllate.

“Da tanti anni abbiamo scelto, dopo una lunga sperimentazione e nonostante le difficoltà, di utilizzare la verniciatura atossica ad acqua per i nostri prodotti – spiega Foppa Pedretti – Il legno che utilizziamo viene prelevato da foreste di faggio europee certificate che poi vengono puntualmente ripiantumate. Poi abbiamo tutto un piano di riciclo e recupero degli scarti, che utilizziamo anche per riscaldare i nostri ambienti (a livello energetico, invece, l’azienda si sostiene attraverso l’utilizzo di pannelli fotovoltaici, ndr). Non usiamo metano e viene da dire ‘per fortuna’, visto il momento: stocchiamo tutto ciò che avanza dalla produzione come polverino e segatura in quei due silos azzurri ben visibili dall’autostrada A4 e trituriamo gli scarti più grandi. Poi con una combustione controllata da caldaie sofisticate ci garantiamo il riscaldamento: è così dal dopoguerra, con le ovvie migliori tecnologiche durante gli anni”.

Una formazione nella formazione per i ragazzi, già appartenenti a una generazione che di per sé si sta dimostrando molto attenta ai temi ambientali: “Lo scopo di queste giornate – conclude Enrica Foppa Pedretti – è quello di consentire ai ragazzi di scegliere più consapevolmente il proprio futuro e di apprendere allo stesso tempo: credo che la nostra azienda si possa considerare completa e assolva a questo compito”.

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