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Sindaco di lenna

Lobati: “La tragedia di Ischia non sia inutile, si investa in prevenzione e sicurezza”

Il presidente della Comunità Montana lancia una proposta: "Dobbiamo uscire dal triduo mortale che è composto da tre fattori: 1) il vivere nello stato di emergenza perenne; 2) il definire dei capri espiatori a casaccio; 3) dimenticare quanto successo e rifare gli stessi errori"

Bergamo. Dopo la tragedia di Ischia – dove a seguito di una frana sono morte 10 persone – il Sindaco di Lenna e presidente della Comunità Montana Jonathan Lobati interviene: “Come da tradizione, si stanno cercando ancora i corpi di alcune persone coinvolte nella frana di Ischia, ed è già partito il tam tam mediatico per trovare il colpevole di questa immane tragedia”.

Poi aggiunge: “Non cambieremo mai, l’importante è distribuire una serie infinita di accuse, tutti che dicono qualcosa, senza nemmeno sapere cosa è successo nei particolari, perché poi in fondo l’importante è dare la colpa a qualcuno, serve un responsabile a tutti i costi, così una volta trovato possiamo deresponsabilizzarci e tornare a fare le cose come prima. Non voglio fare una difesa a prescindere, di nessuno, non mi interessa, ma a mio avviso dobbiamo investire di più in prevenzione, in sicurezza in formazione e poi colpire ( previo processo) e non sui media chi ha sbagliato”.

Il sindaco di Lenna lancia una proposta: “Dobbiamo uscire dal triduo mortale che è composto da tre fattori:
1) il vivere nello stato di emergenza perenne
2) il definire dei capri espiatori a casaccio
3) dimenticare quanto successo e rifare gli stessi errori.

“Un’emergenza quando succede ripetutamente non può più essere considerata un’emergenza ma diventa normalità – conclude Lobati -. Allora impariamo a lavorare nella normalità di un territorio fragilissimo e esportiamo i buoni modelli che esistono. Questo risultato lo si ottiene solo se tutti facciamo la nostra parte, dai politici ma anche dai singoli cittadini. La politica ha la responsabilità di risolvere i problemi, ma quei problemi non va mai dimenticato che c’è sempre qualcuno che li crea. Adesso però è il momento della preghiera per le vittime, per le loro famiglie, perché alla fine le opinioni (come la mia) volano, ma i morti ahimè restano”.

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