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I dati

Ischia e non solo: a Bergamo 15mila famiglie in zone ad alto rischio frane e alluvioni fotogallery

Tra le valli e il Sebino la maggior parte degli eventi censiti. I numeri dell'ultimo rapporto Ispra sul dissesto idrogeologico, dopo la tragedia di Casamicciola che ha evidenziato ancora una volta i pericoli connessi alla fragilità del territorio

In Bergamasca circa 60 mila persone vivono in zone a rischio frane e alluvioni. Il dato è contenuto nell’ultimo rapporto Ispra sul dissesto idrogeologico: un tema sempre di grande attualità, ancor di più dopo la tragedia di Casamicciola (Ischia) che ancora una volta ha evidenziato gli enormi pericoli connessi alla fragilità del territorio.

A Bergamo sono 345.8 i chilometri quadrati “a rischio frana molto elevato o elevato” (il 12,6% del suolo provinciale). Le persone conteggiate in queste aree sono 9.813, poco più di 4.200 famiglie. Ma le zone da “bollino rosso” comprendono anche 4.383 edifici, 851 imprese, 92 beni culturali. Sono invece 117.2 i chilometri quadrati ad “elevata pericolosità idraulica” (il 4,3% del totale), ma il numero delle persone interessate dai potenziali rischi è molto più alto: 27.520, oltre 11.200 famiglie. Anche in questo caso sono da includere 5.324 edifici, 2.694 imprese e 138 beni culturali.

Certo, ci sono province della Liguria, dell’Emilia-Romagna, della Toscana, dell’Abruzzo e della Campania dove il rischio idrogeologico interessa il 20-30% del territorio, ma anche Bergamo non è al riparo da pericoli di questo genere, nonostante i fondi che di tanto in tanto vengono stanziati per limitare i danni. L’Ispra ha censito 21 eventi nell’ultimo triennio: la maggior parte frane che hanno creato disagi nelle valli (Ardesio, Bracca, Branzi, Berbenno, CaronaCusio, Isola di Fondra, Gromo, Rota Imagna, Val Brembilla, Valbondione, Vilminore di Scalve e Zogno). Seguono i paesi del Sebino (Parzanica, Predore, Riva di Solto, Tavernola Bergamasca). Un solo caso nell’hinterland cittadino (Albano Sant’Alessandro). Una quindicina le persone evacuate, pochissime quelle ferite e nessun disperso.

Ben diverso il bilancio di Casamicciola, dove sono almeno 8 le persone morte nella frana che all’alba di sabato (26 novembre) ha colpito il comune: poco più di 7mila abitanti nel nord dell’isola di Ischia, in Campania. La frana ha causato una violenta colata di fango e massi che ha distrutto o gravemente danneggiato molti edifici e che è arrivata fino al mare. Più di 160 persone sono rimaste senza casa e alcune decine sono tuttora isolate senza acqua né luce, in zone che la frana ha reso difficili da raggiungere per i soccorritori.

Secondo le stime del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR), tra la mezzanotte e le 6 del mattino sono caduti intorno a Casamicciola 126 millimetri di pioggia: il valore più alto degli ultimi vent’anni, da quando a Ischia ci sono i pluviometri che lo registrano. La pioggia ha fatto staccare una grossa porzione di terreno in altura che è arrivata fino al paese, anche se ridurre quanto successo a cause esclusivamente naturali sarebbe un po’ semplicistico, visto che negli ultimi giorni si è discusso molto sul ruolo che potrebbero avere avuto gli abusi edilizi negli enormi danni provocati dalla frana.

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