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A città impresa

Letizia Moratti: “La Lombardia non cresce da 10 anni”

L'ex vice presidente di Regione Lombardia: "Possiamo farcela, ma la Lombardia va rifondata nel suo metodo di intervento puntando su giovani talenti e donne"

Bergamo. Il panel “Festival dei territori industriali” organizzato da CittàImpresa ospita – sabato 19 novembre – il tema del rapporto tra il tessuto economico delle città distretto nel contesto del territorio e lo fa dando spazio, sul palco, a Letizia Moratti, ex vice presidente di Regione Lombardia e ora candidata alle elezioni per il Terzo Polo.

Gestire lo sviluppo economico dei distretti per rilanciarli anche in Europa è un compito fondamentale: “Credo che il primo compito sia portare un po’ di realismo – spiega Guido Guidesi, assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia -. Serve un lavoro sistemico anticipatorio rispetto a tematiche su cui arriviamo tardi, serve una rappresentanza di sistema che porta il realismo all’attuazione. Ed è difficile se non si ha una visione d’insieme dal punto di vista europeo capire e prendere delle decisioni, scegliere delle strategie. Ad esempio sul tema dell’automotive, abbiamo detto all’Europa che l’impatto zero sulla circolazione lo possiamo raggiungere anche in altro modo rispetto a quanto ci è stato chiesto. Come? Utilizzando l’ingegno, la qualità, le risorse dell’università e le singole differenze di cui noi disponiamo, un incredibile valore aggiunto. La sfida vera sta nel trasformare ciò che è sempre stato definito distretto in filiera, intesa come ecosistema economico e sociale, perché le imprese sono parte integrante della nostra società anche dal punto di vista sociale. Questa è un’eccellenza che va rivendicata e rimarcata. L’obiettivo socio culturale sta nel fatto che il giovane che, ad esempio, è nato a Crema, sia chiamato, nel futuro, a giocarsi la sua partita nella sua città e non altrove”.

La Lombardia deve tornare ad essere il motore, il traino dell’economia: “Credo che dobbiamo essere onesti quando raccontiamo il desiderio di voler tornare a riaffermare la nostra leadership in Europa – ha spiegato Letizia Moratti –. Abbiamo perso moltissimo, siamo fermi da dieci, basta vedere l’indice di digitalizzazione, la ricerca e sviluppo e molto altro: questa è la realtà da cui dobbiamo partire. È possibile? Sì, purché si investa in questi settori, perché si copra il gap tra territorio e territorio, senza lasciare indietro nessuno, aiutando così i processi industriali, incentivando l’assistenza domiciliare nel campo sanitario. Una possibilità per far risalire la Lombardia è questa, oltre che l’investimento nella ricerca per le donne e per i giovani. Come? Puntando alla decontribuzione dei giovani e delle donne nelle discipline stem, al credito d’imposta al 100% under 40 o a incubatori per i talenti”.

“C’è un ruolo che va marcato, quello di collegamento con i territori – aggiunge Moratti – e bisogna farlo con l’ascolto e la creazione di cinghie di trasmissione tra Regione e i comuni polvere, quelli sotto i 5000 abitanti, dando vita a strutture che facciano da collante. Nel dire che le sfide vanno vinte, dobbiamo anche dire che Lombardia non cresce da 10 anni, e non lo fa, oltretutto, consumando suolo. Si dovrà puntare ad uno sviluppo e a una crescita compatibile con il mondo industriale, che sia sostenibile e inclusiva. Come? Agganciandoci all’Europa in maniera sistemica e anticipando le sfide proposte. Le risorse ci sono tutte. Bisogna parlare di un modello che mette insieme aziende, università e finanza per consentire alle filiere di rimanere sul mercato: un modo nuovo per porci di fronte alle sfide che ci vengono incontro. Il Paese decresce da 20 anni e la Regione da 10. Perché? Perché è stata fatta una politica troppo milanocentrica e il rapporto va riequilibrato”.

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