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La storia

Hikaru, tifoso giapponese dell’Atalanta: “Ilicic mi ha fatto innamorare, sogno di venire a Bergamo”

Studente di 21 anni, tifosissimo nerazzurro: “Mi piacerebbe vedere dal vivo una partita con i tifosi"

Non sono solo i bergamaschi a non conoscere confini, come recita un celebre coro nerazzurro, ma è la stessa Atalanta ad aver raggiunto paesi lontanissimi, facendosi conoscere e riconoscere per la bellezza del suo gioco, del suo carattere, della grinta e dell’enorme cuore.

La passione per la Dea ha addirittura attraversato l’Oceano Pacifico, raggiungendo il Giappone, dove i bizzarri tifosi della squadra del Gamba Osaka, estasiati dal calore e dall’energia profusi dai tifosi nerazzurri, hanno deciso di emularne i cori, gli striscioni e pure le coreografie.

Grazie ai tifosi della squadra nipponica, Hikaru Tozuka, studente di 21 anni nato a Tokyo ma residente a Hyogo (prefettura della città di Osaka) ha scoperto l’Atalanta, diventando un grande tifoso. Lo racconta lui stesso: “Mi piace la Serie A. Merito di mio padre, anche lui grande appassionato di calcio. Mi sono interessato veramente alla Dea nella stagione 2018-19, dove l’Atalanta penso abbia giocato il suo primo calcio spettacolare. In particolar modo però mi sono innamorato di Ilicic, delle sue giocate geniali. La sua performance contro il Valencia rimarrà per sempre nella storia. Da lì poi mi sono innamorato dell’intero mondo nerazzurro”.

A casa quindi guardate solo l’Atalanta?

“Mi piace anche il calcio europeo ma non guardo molte partite, se non appunto quelle della Serie A. In Giappone il campionato italiano è meno popolare della Premier League, ma io penso che sia il migliore al mondo per la sua tradizione tattica, difensivistica, molto fisica, con ottimi allenatori e soprattutto per bellissimi derby come quello di Milano, Torino e di Roma”

Il calcio giapponese negli ultimi anni ha accolto ex stelle del calcio europeo, come Iniesta e Podolski, seguendo quindi la stessa strada di altri campionati “minori” come l’Mls o il calcio cinese.

“ Da giapponese, sono molto contento di vedere famosi calciatori provare un’esperienza nel nostro campionato. Penso che una delle caratteristiche del nostro calcio sia l’omogeneità delle nostre squadre: sono tutte più o meno allo stesso livello. Qui non è insolito vedere squadre che lottano per la vetta, lottare l’anno dopo per la salvezza. Pensa che il Gamba Osaka qualche anno fa era arrivato secondo e quest’anno è 15esimo! Penso che il calcio giapponese non sia tanto popolare come l’MLS per via della poca ricchezza e appetibilità delle nostre squadre, ma gli stadi sono molto belli e anche le tifoserie sono davvero calde”.

Tornando all’Atalanta, come valuti questa prima parte di campionato?

“Voglio congratularmi con Lookman, Koompmeiners e Demiral. Hanno dato una spinta notevole in questa prima parte di stagione, ed è grazie a loro se la Dea si trova nelle zone alte di classifica. D’altro canto, sono deluso dalla prestazione di altri giocatori come Malinovsky e Boga che non sono riusciti a dimostrarsi valide alternative. Non hanno performato come l’anno scorso, e forse è giusto che la società a gennaio li venda o mandi in prestito. Nel complesso sono dispiaciuto per l’approccio in gare importanti di tutta la squadra, come contro Napoli, Inter, Lecce, Lazio e Udinese, dove si sono visti i limiti della nostra difesa e la nostra mancanza di cinismo e creatività in attacco. Nella seconda parte di stagione, mi aspetto che la squadra possa tornare a battere una big e che magari dal mercato arrivi qualcuno in grado di dare maggiori garanzie sugli esterni”.

Sogno nel cassetto?

“Visitare Bergamo e vedere dal vivo la Dea. Quando avrò tempo e soldi, partirò immediatamente destinazione Gewiss Stadium (ride, ndr)”.

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