Bergamo. Il 7 ottobre Lukas Vorlicky ha realizzato una doppietta con il Cesena nel Campionato Primavera 1 che ha spezzato un digiuno perdurante da un anno e mezzo: il suo ultimo gol era stato il 10 marzo 2021 contro l’Ascoli e aveva anticipato mesi complicatissimi per il talento nato in Repubblica Ceca, classe 2002, arrivato a Bergamo nell’estate 2017 con grandi aspettative.
Si parlava di lui come uno dei migliori talenti sul panorama internazionale e purtroppo non si può ancora dire che, dopo oltre cinque anni in nerazzurro, il 20enne di Boskovice sia riuscito a rispettarle. A mettersi di traverso è stata soprattutto la sfortuna, che ha ripetutamente colpito Lukas sotto forma di problemi fisici che mai gli hanno dato pace nel corso di tutta la sua carriera a livello giovanile.
Quando si parla di Vorlicky, si parla di un talento limpido, già da giovanissimo nel giro della nazionale della Repubblica Ceca. Arrivato in primavera di fatto come ‘sostituto’ di Dejan Kulusevski, sotto la guida di Massimo Brambilla ha mostrato sprazzi del suo talento, segnando anche nella finale di Supercoppa Primavera di gennaio 2021 contro la Fiorentina. Probabilmente il suo momento più alto.
A lanciare Lukas è stato papà Jiri, oggi allenatore del Blansko in terza serie ceca ma in passato tecnico della nazionale under 15 e delle giovanili dell’FC Zbrojovka Brno, proprio dove è cresciuto anche l’attuale numero 20 della primavera nerazzurra. Già nella sua seconda stagione con l’Under 17 si è dovuto fermare per un’operazione al crociato.
Quest’anno ha ritrovato il campo come fuoriquota della squadra primavera di Marco Fioretto, con cui gioca regolarmente, e viaggia alla media di un goal a partita: dopo la doppietta con il Cesena, è stato decisivo anche contro la Fiorentina, segnando nel recupero il gol che ha chiuso la clamorosa rimonta da 1-2 a 3-2 nel recupero.
A Zingonia ha fatto brillare il suo talento in molteplici occasioni, ma non è mai riuscito a strappare una convocazione in gare ufficiali con la prima squadra. Sembra il prossimo passo. È acclarato che Gasperini lo tenga in forte considerazione: lo fa allenare regolarmente con la prima squadra, anche se non sempre lo convoca per le partite. Per ora lo ha portato soltanto nella trasferta di Lecce, in quello che è stato il suo primo e finora unico viaggio con i pro – a cui ha fatto seguito anche la prima convocazione con l’Under 21 della Repubblica Ceca. Ha dovuto rinunciarvi per l’ennesimo problema al ginocchio accusato nel match contro il Sassuolo. L’ennesimo passo indietro, proprio nel momento in cui aveva la possibilità di mettersi in luce nelle amichevoli di dicembre.
Nelle sgambate settimanali a Zingonia Lukas ha già trovato il modo di brillare. Contro la Pro Patria ha segnato una doppietta, ha giocato anche contro il Ponte San Pietro ed il Brusaporto, dimostrandosi pienamente al livello tecnico dei compagni. Ragion per cui è opinione diffusa che abbia tutte le carte in regola per stare in Serie A, soprattutto considerando il fattore panchina lunga e le scarse prestazioni del suo pariruolo Jéremy Boga, di nuovo deludente nelle ultime apparizioni.
Come l’ivoriano, infatti, anche Vorlicky ama partire da sinistra per rientrare sul destro, può giocare più dentro al campo come più aperto. Ciò che non cambia con la posizione è la tecnica sopraffina con cui accompagna il pallone: ha tiro, senso dell’assist, sa saltare l’uomo. E anche se ogni tanto non si prodiga eccessivamente nei rientri difensivi o nel pressing, si fa perdonare nella metà campo avversaria palla al piede. Fino a strappare paragoni con Josip Ilicic.
La strada per arrivare al livello del Professore è ancora lunga: Lukas compirà 21 anni a gennaio e spera di festeggiarli in campo, perché la sensazione è che la sua occasione possa arrivare molto presto.
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