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Il grande ex

“Se segno non esulto”: Gosens torna a Bergamo per la prima volta da avversario

Quattro anni e mezzo di crescita e successi, poi l’infortunio e l’addio: il tedesco sfida il suo passato

Bergamo. Domenica all’ora di pranzo Robin Gosens torna a Bergamo con la maglia dell’Inter, per la prima volta da avversario dell’Atalanta. Un tuffo nel passato per il laterale tedesco. O forse anche qualcosa in più: un ritorno nel posto in cui è arrivato per 700mila euro e che ha lasciato lo scorso gennaio con un status ben diverso.

“Sono arrivato come sconosciuto e sono diventato un calciatore di livello, da Serie A e nazionale. Ora sono in una delle squadre più forti al mondo, ho lottato 3 anni per avere un’occasione del genere”, ha ricordato il diretto interessato a Dazn.

D’altronde è impossibile scordare la prima Champions League, il Covid, 29 gol in 150 partite, le due annate in doppia cifra di reti, ovviamente la nazionale tedesca conquistata. Da luglio 2017 a gennaio 2022, quattro anni e mezzo di miglioramenti vertiginosi, legandolo in maniera sempre più forte ad una città in cui “la mia famiglia è sempre stata bene”.

“Devo ringraziare tutto il mondo Atalanta e Gasperini, perché mi ha fatto crescere in maniera pazzesca. Se segno a Bergamo non esulto”.

D’altro canto l’Atalanta è entrata nel suo cuore – anche se ancora non al livello dello Schalke 04, la squadra tedesca di cui è da sempre tifoso e in cui sogna un giorno di giocare – e non ci può certo uscire per i malumori che hanno preceduto l’addio, acuito ulteriormente dal grave infortunio che lo ha rallentato.

Il Gosens che domenica torna al Gewiss Stadium è un giocatore diverso rispetto a quello visto con la Dea e che ha giocato la sua ultima partita di Serie A proprio contro l’Inter. È un Gosens che ha ricevuto un duro colpo con la mancata convocazione al Mondiale di Qatar 2022, con la Germania che ha optato per altri nomi per occupare la corsia sinistra.

Al centro delle motivazioni anche quelle fisiche, oltre che di mancato utilizzo. D’altronde in questo momento le gerarchie di Simone Inzaghi sono chiare: il titolare a sinistra è Federico Dimarco e Gosens deve accontentarsi di essere la sua alternativa. 17 presenze stagionali, ma solo 4 da titolare e una media di 30 minuti a presenza. Con due gol segnati, al Barcellona in Champions e al Bologna nell’ultimo turno di Serie A.

Risente ancora dei postumi dell’infortunio rimediato in quel maledetto primo tempo contro lo Young Boys, da cui è passato oltre un anno, ma “è stato molto grave e forse ho sottovalutato l’impatto sul mio corpo”, ha detto.

Nel mentre, dalla Germania continuano a seguire il suo percorso con interesse, Bayer Leverkusen in particolare: la Bundesliga è sempre stata il suo sogno e può essere il prossimo passo in futuro dopo l’Inter. Che però è il suo presente, in una domenica in cui sfida il passato.

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