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Trekking e rifugi

I Tre Faggi e la Costa del Palio, un paradiso naturale immerso nel foliage

Lo spettacolo offerto in autunno da questo percorso ad anello è davvero suggestivo

Fuipiano Valle Imagna. Lo spettacolo offerto dalla natura in autunno è probabilmente senza prezzo.

Gli squarci di cielo visibili fra i rami, i toni caldi delle chiome pronte a spogliarsi e lo scricchiolio gradevole prodotto dalle foglie secche rende questa stagione una delle più amate dagli appassionati di montagna.

Se si vuol vivere appieno lo “show” offerto dal foliage è necessario risalire la Valle Imagna e posizionarsi all’ombra del Resegone dove si sviluppa l’anello che ripercorre l’intera Costa del Palio toccando fra gli altri l’area dei Tre Faggi e la Madonna dei Canti.

L’anello, lungo tredici chilometri percorribili in circa tre ore di cammino e composto da 630 metri di dislivello positivo, ha rappresentato per secoli un’area di confine fra il Ducato di Milano e la Repubblica di Venezia tanto da diventare un punto di passaggio obbligatorio per i commercianti che volevano condurre le proprie merci da uno stato all’altro.

La conferma deriva anche dalle presenza della dogana nella vicina Arnosto dove ancora oggi è possibile osservare le strutture risalenti al XIV secolo e utilizzate dalla Serenissima sino all’avvento di Napoleone Bonaparte nel 1797.

Eppure quella terra destinata a dividere i due stati è rimasta per certi versi incontaminata consentendo a chi giunge per la prima volta di rimanere incantato dalla bellezza delle faggete e dal panorama mozzafiato che si estende dalle Prealpi Lecchesi sino all’Appennino Tosco-Emiliano.

Per godere di tutto ciò è necessario raggiungere l’acquedotto di Fuipiano Valle Imagna (1150 metri sul livello del mare) e imboccare il sentiero CAI numero 579A che dolcemente si immette nel bosco coprendo buona parte del dislivello presente lungo il percorso raggiungendo così in poco meno di mezz’ora la zona dei “Tre Faggi” (1393 metri).

Nonostante il toponimo bergamasco “Tri Fò” possa ingannare, il complesso arboreo inizialmente era composto da quattro esemplari coltivati con ogni probabilità per creare un cono d’ombra agli animali che si appropinquavano alla vicina pozza d’acqua per abbeverarsi.

 

tre faggi e contrada del palio

 

Benchè non si conosca con precisione la loro età, è ipotizzabile che i “vegliardi” abbiano ampiamente superato il secolo di vita divenendo un vero e proprio centro d’attrazione per l’Alta Valle Imagna oltre che testimoni di epocali cambiamenti che hanno investito la società.

Rimasti soltanto i tre in seguito all’abbattimento di uno degli esemplari, i faggi fanno da contorno al complesso devozionale dedicato alla Beata Vergine Maria e facilmente riconoscibile grazie alle quattordici stazioni della Via Crucis e dagli otto cippi che richiamano per certi versi gli antichi Dolmen celtici.

Gli alberi secolari rappresentano anche il punto di partenza per risalire lungo il crinale attraverso il sentiero CAI numero 571 noto anche come “Periplo della Valle Imagna” e raggiungere dopo circa quaranta minuti la Madonna dei Canti (1563 metri), una vetta caratterizzata dalla presenza di una piccola croce e di una statuetta dedicata alla Vergine posizionata il 16 luglio 1987 da alcuni escursionisti originari di Peghera (Val Taleggio).

Per raggiungere il punto più alto del tracciato è necessario in particolare una certa attenzione al breve tratto inserito nelle gole che contraddistinguono il crinale e che in inverno possono creare qualche grattacapo agli escursionisti meno esperti.

Lasciatasi alle spalle la Madonna dei Campi si scende rapidamente il colle e si rientra nel bosco con l’obiettivo di risalire in una ventina di minuti al terzo punto panoramico, lo Zuc de Valmana, posto a 1546 metri d’altitudine nel territorio di Morterone (Lecco).

Lasciandosi alle spalle per qualche istante il territorio orobico è infatti possibile osservare appieno lo scenario circostante punteggiato da una parte dalle Grigne, dal Monte Legnone, dal Linzone e dal Tesoro, dall’altra dai grattaceli che compongono lo skyline di Milano circondati dalle strutture che contraddistinguono la pianura.

Questa veduta diventa quindi una costante nell’ultimo tratto del percorso che costeggia l’intera Costa del Palio in un continuo “su e giù” fra i pascoli della dorsale lecchese che sovrasta l’abitato di Morterone, noto con i suoi trentuno abitanti per esser il comune più piccolo d’Italia.

Dopo circa quaranta minuti si giunge quindi alla destinazione finale, la cosiddetta “Porta del Palio” (1400 metri), un’opera d’arte realizzata nel 2014 da Marco Ronzoni e Damiano Fustinoni e inserita nel progetto “Sentieri Creativi” promosso dal CAI Bergamo.

Come un vero e proprio ingresso, la porta si affaccia sull’intera conca creando un punto di contatto fra la Valle Imagna e Valsassina, collegate per l’appunto dalla strada forestale che sale dall’abitato di Brumano.

Per fare ritorno alla località di partenza è quindi consigliabile seguire il sentiero che a mezzacosta segue la Costa del Palio prima di svoltare bruscamente a destra in direzione Fuipano nel punto in cui il tracciato riprende la sua corsa verso lo Zuc de Valmana.

In circa un’ora di camminata si raggiunge così nuovamente l’acquedotto di Fuipiano Valle Imagna completando così un anello immerso completamente nel silenzio della natura e della storia.

 

tre faggi e contrada del palio
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