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Entratico

L’imprenditore Angelo Bonomelli trovato morto: narcotizzato e rapinato, 4 arresti

Nessuna morte naturale: i carabinieri si sono concentrati su alcuni aspetti ritenuti anomali: l’assenza di soldi nel portafoglio della vittima, la mancanza del suo telefono cellulare e l’assenza dell’orologio in oro, dal quale non si separava mai

Entratico. Nessuna morte “naturale”, come sembrava in un primo momento. Il noto imprenditore di Trescore Balneario Angelo Bonomelli, patron di Villa Ortensie, è stato trovato senza vita nella sua auto dopo essere stato narcotizzato a scopo di rapina.

L’omicidio è stato ricostruito dai carabinieri della compagnia di Bergamo che hanno arrestato 4 persone con l’accusa di omicidio e rapina in concorso.

Le indagini hanno avuto inizio la notte di martedì 8 novembre quando il figlio Bonomelli, preoccupato dal mancato rientro del padre, ha sporto denuncia ai carabinieri di Bergamo. Le ricerche hanno consentito già nella tarda mattinata di mercoledì 9 novembre di rintracciare il Suv in uso all’imprenditore. Il mezzo è stato individuato dai militari dell’Arma all’interno di un parcheggio pubblico nel comune di Entratico: sul sedile del conducente, accasciato, c’era il corpo esanime dell’uomo.

Nonostante l’assenza di evidenti lesioni sul corpo ed una scena che non lasciava presagire ad una morte violenta, i carabinieri si sono concentrati su alcuni aspetti ritenuti anomali: l’assenza di soldi nel portafoglio della vittima, la mancanza del suo telefono cellulare nonché l’assenza dell’orologio in oro, dal quale, secondo quanto riferito dai familiari, non si separava mai.

Al termine dell’attività investigativa, coordinata dalla Procura di Bergamo, i carabinieri hanno ricostruito la dinamica degli eventi. Nel tardo pomeriggio di martedì 8 novembre Angelo Bonomelli aveva raggiunto un bar dove aveva appuntamento con un 33enne per discutere il rilancio sui social delle terme di sua proprietà, a Sant’Omobono Terme.

I due sono stati raggiunti da altre tre persone, un sessantottenne pensionato e 2 giovani disoccupati di ventitré e ventiquattro anni tra cui una donna, tutti italiani, residenti in provincia di Bergamo. Tutte persone note alle Forze dell’Ordine per reati contro il patrimonio. L’imprenditore si è fermato con loro a chiacchierare all’esterno del bar e ha consumato una bevanda offerta da uno dei giovani. In quel bicchiere era stata disciolta una sostanza degli effetti narcotizzanti. Trascorsi pochi minuti, infatti, l’imprenditore ha accusato un malore, si è accasciato ed è stato prontamente sorretto dai quattro che di peso, lo hanno caricato sul suo Suv, parcheggiato a poco distanza dal bar.

Due giovani, di cui uno alla guida del Suv, hanno portato la vittima in un parcheggio pubblico poco distante, seguiti dagli altri complici su un’utilitaria. Giunti all’interno del parcheggio, i due giovani hanno sistemato, indisturbati, il corpo della vittima sul sedile del conducente asportando l’orologio d’oro, il cellulare ed i contanti.

Alla luce delle evidenze investigative i responsabili sono stati raggiunti nelle loro abitazioni dai militari che hanno recuperato anche la cassa dell’orologio in un “compro oro” di Bergamo, dove era stata ricettata parte della refurtiva, ed il cellulare trovato ancora nella diponibilità di uno degli indagati.

I responsabili sono stati portati in carcere a Bergamo con l’accusa di omicidio e rapina in concorso. La salma dell’imprenditore è stata trasportata all’obitorio dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

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