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Bergamo

“Abusi sessuali nell’agenzia di modelle”, titolare a processo: il pm chiede 8 anni

Ad accusare un uomo di 61 anni anche una minorenne. Lui: "Falsità, cercano vendetta contro di me"

Bergamo. Il pubblico ministero Laura Cocucci non ha dubbi: “Siamo in presenza del fenomeno ‘Me too’, espressione nata nel 2017 dopo le denunce di molestie e abusi sessuali che numerose attrici di Hollywood hanno rivolto al produttore cinematografico Harwey Weinstein. Un fenomeno in cui “più persone offese in ambito e contesto lavorativo – spiega in aula il pm – hanno avuto il coraggio di dire ‘sì, è successo anche a me'”.

La vicenda finita in tribunale a Bergamo non riguarda però Hollywood, ma quella che all’epoca dei fatti era un’agenzia di moda e spettacolo della Valcavallina, nel frattempo fallita. Per il titolare dell’attività – V.L., 61 anni, difeso dall’avvocato Federico Viviani – la procura ha chiesto 8 anni di reclusione, con l’accusa di violenza sessuale e in subordine di atti sessuali con minorenne.

L’agenzia era solita pubblicizzare su internet corsi di formazione per aspiranti modelle: ore e ore passate tra lezioni di portamento e book fotografici. Ed è proprio a questi annunci che hanno risposto alcune delle ragazze che accusano il titolare: una di loro, all’epoca dei fatti, soltanto 15enne e con una delicata situazione familiare alle spalle.

Nel suo caso la denuncia è partita d’ufficio: dopo una visita in ospedale, durante la quale i medici hanno riscontato sulle parti intime gli “evidenti segni” di un rapporto sessuale. Gli stessi che la giovane (arrivata dal Veneto e che pernottava nella sede dell’agenzia “in formale affidamento all’imputato”, osservano dalla procura) ha detto di aver consumato con il titolare durante un corso di tre giorni, nel luglio 2018, stordita anche dall’uso di sostanze alcoliche.

Ancora prima, a presentare spontaneamente querela, era stata una 21enne della zona, nel novembre 2017. In cerca di un posto da addetta alle pulizie – secondo la versione resa agli inquirenti – il titolare dell’agenzia l’avrebbe convinta a lanciarsi nell’esperienza da modella e durante un servizio fotografico le avrebbe palpeggiato il seno e i glutei, “ponendo in essere un movimento repentino in grado di vincere l’eventuale resistenza”. La ragazza ha poi ritirato la querela: sopraffatta dalla paura, secondo l’accusa, di non riuscire a far valere le proprie ragioni in tribunale.

Una terza persona, infine, alla quale l’imputato avrebbe avanzato delle richieste sessualmente esplicite, è stata chiamata in causa per descrivere il contesto dell’agenzia di modelle e capire se le dichiarazioni rese dalle ragazze sono credibili, come ritengono l’accusa e le parti civili. Altre aspiranti modelle, sentite dal pm e dalla difesa, hanno detto di non avere subito nessun abuso.

L’imputato – già segnalato nelle banche dati per reati a sfondo sessuale e con due precedenti per bancarotta fraudolenta, è emerso nel corso dell’udienza preliminare di mercoledì 9 novembre – non si è mai voluto sottoporre ad interrogatorio e in aula ha rigettato le accuse, parlando di “vendette personali” messe in atto nei suoi confronti. La prossima udienza è in programma il 14 dicembre, quando a parlare sarà la difesa.

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