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L'analisi

Il respingimento dei migranti e quel Regolamento di Dublino che Meloni e Salvini non hanno voluto firmare

L’intervento dell’avvocato Laura Gargano sulla nuova politica del Governo italiano in materia di accoglienza dei migranti e profughi

IL FATTO
Sulla nave di Medici senza frontiere, nel porto di Catania, in Sicilia, restano ancora in 215, dopo che la sera di domenica 6 novembre sono state fatte scendere 215 persone, tra bambini, donne incinte e nuclei familiari con minorenni, che sono stati trasferiti nel Palaspedini, un impianto sportivo nel rione Cibali di proprietà del Comune. Al largo della costa catanese sono presenti, da giorni, altre due navi di Ong: la tedesca Rise Above, con 90 persone a bordo, e la norvegese Ocean Viking, che ha soccorso 234 migranti. La prima naviga a poche miglia dalla riva, mentre la seconda è ancora in acque internazionali, ma rimanendo vicino al loro “confine”.

L’ANALISI DI LAURA GARGANO

Già visto in abbondanza prima della pandemia, torna all’attenzione delle cronache nostrane il già consueto braccio di ferro tra  Ong che si occupano di  soccorso alle carrette del mare cariche di esseri umani in balia delle onde tra nord Africa ed Europa ed il governo italiano.

E tuttavia, trovandosi chi scrive, gli elettori e le elettrici  in uno Stato di diritto, il medesimo le cui norme hanno consentito il legittimo insediamento della prima donna Presidente del Consiglio, non dovrebbe essere difficile rammentare che anche all’attuale esecutivo nostrano tocca di rispettare le norme domestiche comunitarie e le convenzioni internazionali.

Ed in proposito.

L’intervento di soccorso in caso di pericolo è un obbligo internazionale della legge del mare, ripetuto da anni in una serie di disposizioni nazionali e internazionali. Da nessuno, com’è ovvio, contestato. Lo conoscono bene innanzitutto i trafficanti di esseri umani, pronti a mandare su imbarcazioni insicure i migranti disperati. Una volta soccorsi in acque internazionali – le Ong sono di nuovo presenza diffusa nel Mediterraneo – scatta il contatto urgente con gli Mrcc (maritime rescue coordination center) nazionali. Se le partenze sono dalle coste nordafricane, soprattutto Libia e Tunisia, le prime chiamate vanno all’Italia e Malta. Da lì cominciano le indicazioni di Stato e gli scenari incerti o drammatici.

In particolare negli ultimi giorni le navi  Geo Barents (Medici senza frontiere, 572 immigrati, bandiera norvegese), e Humanity 1 (Sos Humanity, 179 migranti, bandiera tedesca)  si trovavano nello Jonio tra Catania e Augusta.

Ocean Viking (Sos Méditerranée, 234 immigrati, bandiera norvegese) si trova presso  Porto Empedocle (Ag), mentre Rise Above si trova nei pressi di Siracusa , con 95  migranti.

Ebbene.
È di venerdì sera il decreto interministeriale a firma ministri interno, trasporti, difesa che introduce l’istituto della “sosta temporanea” delle navi in rada.

Lungi dall’avere autorizzazione all’attracco le navi dovranno cioè  sostare in rada fino a che  i soccorritori a bordo non abbiano selezionato i meritevoli di sbarco ( fragili ossiamalati donne e bambini) , per poi essere respinte nuovamente, ancora cariche, in acque internazionali.

“Non possiamo prenderli tutti noi ” tuonano da Roma, per impedire lo sbarco a qualche decina di uomini adulti.

Ed è vero.

Ma allora una domanda sorge spontanea.

Perché quando potevano Meloni e Salvini non hanno appoggiato la modifica del regolamento UE cd. Dublino III che se approvato imporrebbe il ricollocamento automatico delle persone soccorse in tutti i paesi UE, superando il criterio del primo porto d’attracco per l’individuazione della nazione che si dovrà far carico di quelle vite umane?

Forse che ciò, per pensare male, accade  per non scontentare i paesi del cd. gruppo di Visegrad, e per prima l’Ungheria di Orban che fruisce di tutti i benefici dello status di membro dell’Unione Europea senza averne nessun onere?

Ubi commoda ibi incommoda recita un antico brocardo latino.

Europeisti ed atlantisti caro Presidente del Consiglio bisogna esserlo sempre o non esserlo mai, e non a seconda della convenienza legata all’intercettazione del consenso momentaneo.

Altrimenti, debbo credere, l’esecutivo fa solo  propaganda.

Che non porterà  beneficio né agli italiani né tanto meno ai migranti.

Ma solo a chi governa facendo leva sulle paure della povera gente.

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