Valle Imagna. Spesso una camminata per ammirare lo spettacolo della natura con i suoi colori in questo autunno quasi estivo si traduce in momenti di sconforto o di indignazione.
Non sembra possibile la persistenza di una dilagante maleducazione che si vede documentata nei boschi, ai margini della strada, un po’ dovunque, nonostante le campagna di sensibilizzazione al rispetto dell’ambiente che è anche difesa del clima. Sacchetti di plastica contenenti rifiuti domestici o di altro genere, bottigliette di plastica o di vetro, latte e lattine, perfino sanitari, pneumatici scaraventati con disprezzo di ogni più elementare rispetto dell’ambiente e delle proprietà private: c’è – e si vede – di tutto e di più, in ogni stagione.
Un proliferare di maleducati che si infischiano di ogni norma, contando su una diffusa convinzione di impunità, perché occorrerebbero telecamere in ogni angolo e forse non basterebbero per venire a capo di un problema di comportamenti intollerabili.
Si possono fare leggi, inserire la tutela ecologica nella Costituzione (come è stato fatto or non è molto), ma lo scoglio più grande da superare resta quello dell’inciviltà di troppi individui. Fa specie che non si voglia far capo ai servizi che ormai in quasi ogni Comune esistono, con isole ecologiche e stazioni di raccolta dei rifiuti. Forse bisognerebbe intensificare e appesantire le sanzioni contro i trasgressori, che pare purtroppo essere l’unico mezzo efficace e convincente per sradicare vergognose abitudini di malcostume.
Nella foto, scattata il 30 ottobre lungo la provinciale che conduce a Blello, due pneumatici scaricati nel bosco.
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