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La riflessione

La santità, una vita di grazia e una vita di cura

Essere uomini o donne maturi, cioè santi, significa essere un pezzo di cielo che tocca la terra e un pezzo di terra che porta con sé il cielo in un cammino concreto di beatitudine per sé e per gli altri. La riflessione di don Massimo Massironi, salesiano.

Oggi tutto e tutti sono in festa e le chiese si rivestono di reliquie di santi, come i cimiteri di fiori e di persone. Questo dice che c’è, almeno nell’esteriorità, memoria dell’evento di ogni santi e della commemorazione dei defunti, cioè che ci si occupa o preoccupa ancora di loro. Ma cosa dobbiamo intendere per Santità?

La santità, anzitutto e soprattutto, è essere figlio di Dio per essere con Dio! Vivere da santi vuol dire essere figli di Dio maturi e maturati! L’essere figli di qualcuno però non è diritto ma un dono, questo vale tanto nella vita fisica come nella vita dello spirito; essere figli di Dio è quindi un super-dono fatto a tutti gli uomini e le donne perché proviene dall’Amore di Dio! Essere figli di Dio è un privilegio e non un diritto! I santi, di cui magari portiamo il nome, in ogni istante di vita sentivano il privilegio di essere amati da Dio e forse proprio per questo sono diventati santi, cioè figli di Dio maturi!

L’essere figlio di Dio in Grazia, cioè santo, vuol dire prendersi cura della propria identità di figlio: per questo ciascuno di noi deve prendersi cura del suo corpo e della sua anima! Mai l’uno senza l’altra! Essere figli di Dio maturi significa mantenere l’equilibrio tra corpo e anima, tra terra e cielo! Ogni santo, di cui magari portiamo il nome, infatti, ha curato il proprio corpo, sapendolo tempio dello Spirito Santo.

É vero che a volte in alcune spiritualità si è stati tentati di disprezzare il corpo fatto di materia, ma l’autentica santità parte dalla dignità del nostro corpo, luogo della nostra vita. La cura del corpo nella santità non è quello proposto da alcune tendenze di moda o di cosmesi odierne che per questioni economiche fanno del corpo un idolo, un’apparenza abbellita che tradisce, rivestito di lusso e di falsità. Noi non valiamo per come ci addobbiamo, ma per quello che siamo nel nostro corpo!

Curare il nostro corpo per la santità vuol dire averne rispetto, senza trascuralo o stordirlo nella sua dinamica fisica; vuol dire dare al nostro corpo la giusta dimensione del riposo e del lavoro; vuol dire usare le nostre mani, gambe ed energie per il bene delle nostre famiglie e delle nostre comunità cristiane; vuol dire vigilare perché i nostri occhi e i nostri istinti non siamo animali, ma morali in ogni senso! Insomma vuol dire fare del bene al nostro corpo e fare del bene con il nostro corpo: il nostro corpo è lo specchio esteriore con cui far brillare la nostra santità!
Fare del bene al nostro corpo e fare del bene col nostro corpo chiama in causa l’anima perché il corpo fa il bene solo coll’anima attaccata: senza l’anima attaccata il corpo rischia di fare solo il male e di farsi male! Ogni santo, di cui magari portiamo il nome, ha anche curato la propria anima sapendola il luogo dell’immortalità; sapendo che l’anima sarà la nostra faccia di figli di Dio maturi davanti a Dio, sarà la faccia della nostra santità!

Curare la propria anima è avere attenzione per la propria interiorità, per le proprie scelte e per i valori che devono guidare una vita. Curare la propria anima vuol dire fare spazio all’azione spirituale di Dio, ai suoi Sacramenti e alla sua Parola nel tempo terreno della nostra vita! Curare la propria anima significa impostare la propria giornata e tutte le giornate sull’amore-carità verso gli altri, perché solo l’amore dà la vita, solo l’amore dà l’anima e solo l’amore fa felici, cioè beati! San Giovanni Bosco faceva riflettere spesso i suoi ragazzi sull’anima: “Io vorrei che ciascheduno si fermasse un momento a fare questa riflessione. Che cosa ho fatto nel passato per l’anima mia? Come sto al presente nell’anima mia al cospetto del Signore? Se muoio dove andrò? Che cosa voglio fare nell’avvenire per l’anima mia?”.

Comprendere il segreto della santità è sentire il perfetto equilibrio tra corpo e anima; è una vita di Grazia e insieme una vita di Cura di noi, perché la santità sta dove il cielo tocca la terra, cioè dove l’anima tocca il corpo e la terra il cielo, cioè dove il corpo tocca l’anima. Essere uomini o donne maturi, cioè santi, significa essere un pezzo di cielo che tocca la terra e un pezzo di terra che porta con sé il cielo in un cammino concreto di beatitudine per sé e per gli altri!

Don Massimo Massironi
Salesiano

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