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Bergamo

Belotti scrive a Sgarbi: “Annerito l’orologio della Torre dei Caduti, un altro scempio” fotogallery video

L'ex deputato leghista ha inviato una lettera al neo sottosegretario alla Cultura per segnalare il caso

Bergamo. L’ex deputato leghista Daniele Belotti ha scritto una lettera al neo sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi per segnalare il caso della Torre dei Caduti e in particolare il nuovo colore dell’orologio dopo i lavori di restauro del monumento che si trova nel centro della città:

Caro Vittorio,

mi permetto di segnalarti, in qualità di sottosegretario alla Cultura e di grande esperto di storia e di arte, l’ultimo scempio compiuto a Bergamo.

Nei mesi scorsi eri intervenuto per contestare l’allucinante passerella a Porta San Giacomo che ha compromesso la vista panoramica dalle Mura e pregiudicato il fascino della porta artisticamente più bella di Città Alta.

Ora la Giunta comunale, con l’avallo della Soprintendenza, ne ha fatta un’altra: nella ristrutturazione della Torre dei Caduti, il principale simbolo identificativo della Città Bassa, il grande orologio è stato “annerito”, sostituendo l’originario colore bronzo dorato delle lancette e dei numeri con una vernice grigio topo.

Ovviamente si è scatenato un ampio dibattito social a cui l’assessore ai Lavori Pubblici Marco Brambilla ha candidamente risposto: “Abbiamo riportato il colore originale, peraltro lo stesso dell’orologio sul viale”.

Purtroppo per l’assessore, da ricerche condotte da alcuni cittadini, sia dalle fotografie dell’epoca, ma ancor di più da un numero della rivista Emporium del 1924, anno di inaugurazione della Torre, si legge che l’orologio “ha lance e lettere in bronzo dorato”.

A questo punto sorge il dubbio: ma l’assessore e il Soprintendente, sempre ligio a fare prescrizioni sul colore delle ante e delle pietre del garage di anonime case all’interno degli enti Parco, cosa hanno consultato visto che per loro lancette e numeri erano originariamente neri e solo negli anni seguenti erano stati dorati?

Forse avevano avanzato ancora della pittura grigiastra con cui quest’estate avevano ridipinto la fontanella più amata dai bergamaschi, che si trova proprio sotto la Torre, e che tutti qui chiamano “Vedovella” o “Drago verde”. Infatti da sempre era di un colore verdone, ma il solerte assessore Brambilla ha voluto ingrigire salvo poi, per l’indignazione popolare, riportarla al verde originario.

Caro Vittorio, alla luce di quanto sta succedendo a Bergamo, ricordando che il prossimo anno saremo con Brescia la capitale della cultura 2023, sarebbe utile una tua verifica alla Soprintendenza di Brescia tenendo conto, inoltre, del tardivo (circa un anno) intervento ai lavori del piccolo chiostro alla sede dell’Università a Sant’Agostino che aveva comportato il rifacimento di alcune opere già eseguite oltre che dei cronici ritardi nell’espressione di pareri richiesti dai comuni che alcune volte portano addirittura al paradosso di perdere finanziamenti statali e regionali.
Con stima

Daniele Belotti

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