Bergamo. Secondo il pm Fabio Magnolo, che ha chiesto la condanna a 3 anni e 9 mesi di carcere, è un racconto veritiero quello fornito dalla turista americana che ha denunciato di essere stata violentata da A. S., sessantenne peruviano, titolare di un affittacamere in cui la ragazza ha soggiornato.
I fatti risalgono alla notte tra il 16 e il 17 aprile 2019. La giovane, newyorkese, all’epoca 25enne, si era trasferita in Germania per motivi di studio e stava rientrando a casa dopo un viaggio in Grecia, facendo tappa a Bergamo.
Attraverso il portale Airbnb aveva prenotato un posto letto in un affittacamere di via San Bernardino. Ad accoglierla c’era il proprietario, A. S., che dopo averle mostrato la stanza nella quale avrebbe dormito, accanto alla sua, l’aveva invitata a cena. I due erano erano andati a mangiare al ristorante Vasiniko di piazza Pontida, dove avevano bevuto parecchio e, prima di rientrare nell’appartamento, avevano fatto tappa in un bar per altri drink.
Tornati in casa, secondo il racconto della 25eenne, l’uomo aveva cercato di baciarla, poi l’aveva girata, spogliata e violentata su un tavolo all’ingresso dell’abitazione.
Il peruviano è così finito a processo per violenza sessuale. Nell’udienza di giovedì (27 ottobre) davanti al giudice Donatella Nava l’uomo ha raccontato la sua versione dei fatti, parlando di una bella serata in compagnia della ragazza, con qualche bacio ed effusione ma senza alcuna violenza anche a causa della sua disfunzione erettile.
Un particolare per il quale il suo avvocato, Enrico Cortesi, che ha chiesto l’assoluzione perchè il fatto non sussiste, ha chiamato a testimoniare anche il medico che gli aveva prescritto in diverse occasione del Viagra e al quale l’imputato si era rivolto, dopo i fatti, per un certificato in cui si attestava il suo problema.
La sentenza è prevista il 24 novembre alle 15.
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