• Abbonati
Il convegno

Turismo in Bergamasca, l’Aci guarda al futuro con proposte, scenari e progetti

Il convegno promosso dall’ACI nello Spazio Viterbi in vista di Bergamo-Brescia capitali della Cultura e delle Olimpiadi invernali 2026

Bergamo. Viaggio nel turismo del futuro, con gli occhi puntati sull’immediato di Bergamo e Brescia capitali d’Italia 2023 e, più in là, le Olimpiadi invernali del 2026. A organizzarlo è stato l’Automobile Club di Bergamo, che il 16 marzo scorso ha messo in campo una Commissione ad hoc, quella del Turismo e della Cultura. Nella mattinata di ieri c’è stato un convegno nello Spazio Viterbi, in Provincia, con interessanti “stazioni” dell’itinerario per mettere a fuoco i progetti con arrivo alla valorizzazione dell’immenso patrimonio di cui è ricco il territorio. E la voce “territorio” è stata tra le più ricorrenti, insieme ad ACI, Provincia, prossimità, sviluppo sostenibile, strade, capillarità, sistema…

Ha aperto i lavori il presidente ACI Bergamo, Valerio Bettoni che ha ricordato come fra i compiti statutari, oltre i servizi per i conducenti di veicoli, ci sia appunto la promozione di turismo e cultura, con l’apporto della rete delle 23 delegazioni presenti sul territorio provinciale. “Stiamo lavorando perché ci crediamo e vogliamo crescere con la comunità”.
Roberto Amaddeo, consigliere provinciale e delegato al Turismo, dopo aver puntato sui pilastri dell’attrattività bergamasca, ha detto che è il momento di investire nelle nostre unicità, dalla città alle terre alte, ai laghi, alla pianura. Allargare e unire due verbi-chiave per rendere più stabile il turismo e allungare le presenze, già salite da una media di 1,9 a 2,1 giorni. Serve attivare tutti i collegamenti possibili sulla strada per la strada, coinvolgendo università, imprese con obiettivi convergenti, comunicando con VisitBergamo.

Serbatoio di pensiero, non più “un’appendice”

Ha poi preso la parola Angelo Di Gregorio, professore ordinario all’Università di Milano-Bicocca e direttore CRIET. Fino a qualche anno fa il turismo era considerato anche sul piano istituzionale un’appendice del mondo della cultura. Occorre prevedere piani di sviluppo – ha detto – con una grande quantità di declinazioni ed è in questa direzione che ci si sta muovendo con l’ACI nazionale. Occorre fare massa critica, diventare sistema, con il plusvalore della promozione industriale. Il fatturato del turismo per il 2021 è stato di 21 miliardi; con la pandemia si è perso il 50%; sempre l’anno scorso sono venuti in Italia 27 milioni di stranieri. Siamo al 4,2 come quota di mercato sul turismo internazionale, oltre l’1% del PIL. L’Italia ogni 50 km è diversa per bellezze, opportunità, parlate, piatti. Occorre pensare al turismo come serbatoio di progetti, grazie al quale creare opportunità, valorizzando i singoli territori, contando su iniziative locali in una prospettiva di sistema, che ha un architrave nella comunicazione, con le nuove tecnologie in continua evoluzione, e con l’apporto universitario. Traguardo finale: valorizzare l’Italia nel suo complesso.

 

turismo aci bergamo

 

Valorizzazione e promozione dei “turismi” per ripartire

Dario Gargiulo, direttore della Struttura Progetti Comunitari Automotive e per il Turismo, ha sottolineato come l’ACI vanta da sempre una particolare attenzione verso i temi del turismo, testimoniata sia da un impegno pluriennale in attività progettuali disseminate sul territorio, sia dalla sua configurazione organizzativa che dispone, tra l’altro, anche di una Direzione Generale “Struttura progetti comunitari automotive e per il turismo”, quale struttura specialistica dedicata al matching tra iniziative turistiche di valore e risorse finanziarie.

“È un tratto caratterizzante dell’attività operata sull’intero territorio nazionale, in virtù del quale ACI ha redatto un piano di sviluppo denominato Progetto turismo – Valorizzazione e promozione dei ‘turismi’ per ripartire”. Due i livelli di intervento: i Progetti strategici e i Turismi per una ripresa diffusa.
In particolare sono stati individuati due Progetti strategici: le strade delle Olimpiadi (Giochi olimpici invernali Milano-Cortina 2026) e i borghi in rete.

Per quanto riguarda i “Turismi per una ripresa diffusa”, sono progetti trasversali all’intero territorio nazionale e sono sviluppati su:
1. Turismo ambiente e natura;
2. Turismo delle aree interne;
3. Turismo e mobilità sostenibile;
4. Turismo enogastronomico e rurale;
5.Turismo grandi attrattori;
6.Turismo grandi eventi;
7. Turismo digitale.
Il settore turistico, complice lo sviluppo dello smart-working insieme alla disintermediazione del settore dei viaggi, nel futuro avrà bisogno di figure professionali che andranno a costituire i “nuovi giacimenti occupazionali”, come ad esempio: Destination Manager, Guida Esperienziale, House Sharing co-Host, Travel youtuber/Travel Influencer.
“Siamo qui in ascolto dei territori – ha concluso _ e ACI si pone come agente di sviluppo locale per intercettare problemi, attese”. Bergamo potrebbe candidarsi a sede della seconda conferenza programmatica (o successive).

 

turismo aci bergamo

 

Esempio: l’evento Christo ha sdoganato il lago d’Iseo

“Sul territorio si sono purtroppo rotti alcuni equilibri istituzionali – ha esordito poi Roberto Forcella, presidente della Commissione ACI Turismo e Cultura – e la sinergia alla quale si tende è materia molto complessa a fronte di un’offerta molto cambiata nell’accoglienza e con aspetti in continua evoluzione. L’ente pubblico con la centralizzazione ha perso peso nel suo ruolo e i territori i loro riferimenti storici. E c’è anche il fenomeno dei bandi, strumenti di indirizzi politici. Come Commissione ACI, Forcella ha incoraggiato la Provincia alla formazione di un Osservatorio, soprattutto in vista delle Olimpiadi 2026, per studiare e gestire il miglior approccio, considerando il turismo come elemento strategico fondamentale, focalizzando pertanto su itinerari territoriali”. Ha citato infine l’evento artistico Christo del 2016 che “ha sdoganato il lago d’Iseo a costo zero, inserendolo nel lessico turistico internazionale”.

Micro-eventi sulle strade da Milano a Cortina 2026

Sulle Olimpiadi ha insistito Alice Mazzucchelli,
professore associato Università degli Studi di Milano-Bicocca, per creare qualcosa che possa avvicinare i turisti oltre il mega-evento. Anzi: si punta su micro-eventi. Milano, Verona, Valtellina, Val di Fiemme e Alto Adige saranno i luoghi sui quali ruoteranno i Giochi olimpici invernali di Milano-Cortina 2026, tra scorci paesaggistici unici al mondo, varietà di tradizioni popolari ed un’ampia offerta enogastronomica, frutto di realtà imprenditoriali segnaletiche del Made in Italy nel mondo.
Ecco allora percorsi d’epoca da Milano a Cortina con un viaggio unico su auto d’epoca per scoprire folclore e tradizioni, coinvolgendo le comunità locali; ecco le ville storiche, le cantine (enoturismo). E come complemento significativo: letteratura di viaggio, con la formula della libro-rivista per far vivere e conoscere i territori sia dal punto di vista cartaceo che digitale, reportage narrativi e foto, inserti di letteratura locale, scritti d’autore.

La Valle Brembana come test ideale

Felice Sonzogni, presidente della Commissione ACI per la mobilità, ha presentato la sua innovativa proposta-laboratorio, ambientata su una porzione ideale del territorio bergamasco: la Valle Brembana. “È un’area omogenea, non troppo vasta, ideale per sperimentazione. Tutto già fatto ed esistente: itinerari con valori acquisiti, collegamento con la Valtellina, molteplicità di richiami. Chiaro che il nuovo turismo esige interventi e risposte di intermodalità, introducendo un nuovo concetto per la mobilità con veicoli molto più piccoli, flessibili, agili, con servizi a chiamata. L’auto resta un mezzo importante ma molto diverso: un cellulare con le ruote, capace di assisterci in modo molto diverso. Soprattutto si tratta di organizzarsi con una sola struttura coinvolgendo tutti i soggetti: un sistema che gestisca tutto, con un biglietto unico turistico, compresi gli ingressi ai musei, ecc. Citazione d’autore per finire: non possiamo pretendere che le cose cambino se continuiamo a fare le stesse cose”.

Percorsi dove i visitatori si sentano compartecipi

Nando Noris, della Commissione turismo, storico e critico d’arte, è partito dalla costatazione che il turista anche oggi come nel passato sceglie itinerari di ricerca di sé stesso. Occorre perciò incentivare una forma di educazione permanente alla bellezza, al gusto, all’estetica, che insegna alla gente a formulare giudizi con criteri basati sul valore. Il turista alla fine diventa una persona più ricca per gli spazi che frequenta. Viaggiare non è solo spostarsi, ma è vivere i luoghi attraverso un dialogo con i contesti che si incontrano. Di approfondimento o di novità. Un percorso dentro qualcosa, da co-attore, compartecipe di quanto vive.

Promuovere una risorsa importante per tutti

Antonio Bonomi, vice-presidente dell’ACI provinciale, ha messo in evidenza come la vocazione turistica di Bergamo sia una scoperta recente, a fronte di un momento di crisi industriale e artigianale. Il turista era trattato come un visitatore fino a 20 anni fa. Poi da 3 anni siamo confrontati con il covid e il titolo di capitale della Cultura ci viene proprio da questa pandemia. È nata l’esigenza di promuovere un turismo quale risorsa importante per tutti. Da qui stiamo ripartendo. Ci vuole un coordinamento forte di progetto e di programma. Decisivo il ruolo dell’ACI, un interlocutore che concorre alla promozione dei singoli luoghi. Imperativo realizzare grandi opere: sul piano provinciale non c’è nulla. L’occasione delle Olimpiadi sembra non toccare la nostra provincia. Servono eventi non convenzionali e in modo diffuso.

Coinvolgere la Provincia partner istituzionale

Gerardo Capozza, segretario generale dell’Automobile Club d’Italia, si è compiaciuto per la qualità degli interventi e per la concretezza delle prospettive in una cornice di proposte per le quali si farà portatore in tutte le sedi coinvolgibili, ai livelli più alti. Il tema vero – ha concluso – è quello della cultura del rispetto per arte, beni culturali, ambiente, ma soprattutto formazione dei giovani. Il territorio è un patrimonio dei cittadini e il rispetto ci deve portare alla valorizzazione piena dei beni naturali e storici. Se vogliamo puntare a un’azione forte, occorre avere la Provincia come interlocutore istituzionale”. Su questo legame di base Capozza ha insistito più volte, impegnandosi in un’azione a tridente che vede in campo ACI, il Ministero del Turismo e l’Enit per la causa turistico-culturale di Bergamo e i suoi progetti, con la Valle Brembana in pole position. L’auspicio generale è che siano rose e fioriscano.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI