• Abbonati
Il commento

Dopo l’audio di Berlusconi, Benigni: “Io c’ero, estrapolati 3 minuti da un discorso di 40”

Il deputato bergamasco di Forza Italia parla anche del biglietto fotografato con le pesanti osservazioni sulla Meloni: "Non erano pensieri suoi, ma gli appunti dei sentori dei gruppi parlamentari"

Bergamo. “Quello che è successo dopo la riunione privata che il Presidente ha tenuto con noi, è gravissimo. Come ha detto Licia Ronzulli, si tratta di un atto criminale perché Silvio Berlusconi ha parlato per più di 40 minuti, ma gli audio che sono usciti sono di 2 al massimo. Facile immaginare, dunque, che le sue parole siano state estrapolate da un contesto particolare. Non mi piace dire che sono state strumentalizzate, ma che siano state riportate in maniera errata, sì”.

Non ci gira intorno Stefano Benigni, deputato bergamasco di Forza Italia, nel commentare le parole del Cavalliere riportate da alcuni organi di stampa.

L’onorevole bergamasco l’altro giorno era presente all’incontro privato del partito, che ha creato altri mal di pancia in seno a Forza Italia, oltre a quelli del giorno delle elezioni dei Presidenti di Senato e Camera: “Berlusconi ha fortemente condannato Putin e lo ha fatto per aver scatenato una guerra che ha portato alla morte di migliaia di civili oltre che a delle ripercussioni in termini internazionali drammatiche. Lui stava raccontando quanto gli viene riferito, del resto non è un segreto che è amico del leader russo da oltre 30 anni e che molto si è adoperato per fare della Russia un Paese più occidentale di quanto non sia oggi.

Ha le sue conoscenze e la sua analisi era semplicemente il frutto di un punto di vista che stava meramente raccontando. Niente a che vedere quindi con le sue opinioni politiche. Quello che è accaduto non resta solo un gesto grave perché uscito da un contesto ristretto, ma anche perché rappresenta un danno al Presidente e all’intero partito, oltre che agli equilibri della coalizione. Credo che si tratti di una ritorsione personale fatta da qualcuno che non ha trovato spazio, politicamente parlando, o che non è stato accontentato”.

L’audio arriva in un momento già delicato per Forza Italia. Prima l’uscita dall’aula alla votazione dei Presidenti di Senato e Camera, poi la fotografia al foglietto di Berlusconi, infine la presunta diatriba per la Ronzulli lasciata fuori dal cerchio dei Ministeri. E ora questo.

“Ci tengo a spiegare che quello che Berlusconi ha scritto sul foglietto non erano pensieri suoi, ma gli appunti dei sentori, dei sentimenti dei gruppi parlamentari. I pensieri dei suoi uomini e delle sue donne impegnati in Parlamento. Detto questo, è inutile negare che gli ultimi giorni sono stati carichi di attriti e tensioni. E la situazione non giova a nessuno, né al mio partito, né alla maggioranza. Le regioni delle fibrillazioni sono svariate, ma resta un punto fermo, quello cioè di cercare di far sentire la nostra voce, quella di una realtà che ha fatto la storia della politica italiana e che, peraltro, alle urne, ne è uscita con una percentuale al di sopra delle aspettative. Forza Italia ha il suo peso nella coalizione e deve continuare ad averlo. Quelle con cui ci stiamo scontrando, infatti, non sono ragioni o scelte politiche pure, ma metodi di lavoro. Per il momento, infatti, abbiamo trovato solo posizioni rigide alle nostre richieste, legittime, e la cosa non ci sta bene. Basta dire di no a prescindere. Gli equilibri sono difficili da trovare quando si costruisce un Governo, specie se la volontà è quella di andare veloce nel disegnarlo, è normale, ma non lo è la logica dei veti. La mia speranza è quella di trovare una quadra il più velocemente possibile, costruendo insieme alle altre forze alleate un percorso soddisfacente che però tenga conto di tutte le istanze, anche le nostre. E questo è un compito della Meloni”.

Generico ottobre 2022

La Presidenza del Senato a Fratelli d’Italia e quella della Camera alla Lega. Le due massime cariche dello Stato, dopo quella del Presidente della Repubblica, al primo partito in Italia, che legittima così l’uscita alle urne, e al Carroccio che, però, non ha certo preso una quantità di voti così distanti dai vostri. Quindi vince l’asse Meloni-Salvini e Berlusconi resta col cerino in mano?

Il Presidente non ha mai avanzato richieste particolari sulle figure dei Presidenti di Senato e Camera. L’unica cosa che ha chiesto alla Meloni è stata la possibilità di avare un Ministro in più rispetto alla Lega (Ministero della Giustizia, ndr). E sembra che questo non avvenga. Se così fosse, è chiaro che i presupposti per dar vita ad un Governo di comuni intenti, non nasce sotto una buona stella. Da tempo, infatti, c’è un chiaro tentativo di marginalizzare il mio partito e in particolare il suo leader, è palese, tutti l’abbiamo toccato con mano. Ma ciò nonostante, questo non ha scalfito minimamente la volontà di Berlusconi di scendere in campo e giocare un ruolo da protagonista in questa partita. E la sua determinazione è stata ripagata dai voti ricevuti, superiori anche al Terzo Polo che era convinto di scavalcarci e migliori delle aspettative.

La partita si gioca sul Ministero della Giustizia, che Berlusconi vorrebbe fosse affidato a FI ma che la Meloni vuole tenere in casa?

La richiesta è stata fatta sulla base di una maturata esperienza politica, quindi non c’è nulla di strano nella richiesta. Vorremmo un’apertura in tal senso. Ma, ripeto, il tema non è tanto legato ad una delega, alla spartizione delle poltrone, quanto ad un certo modo di fare politica, ad un metodo che deve essere quello che porta a riconoscere i meriti ad un partito che ha preso 2 milioni e mezzo di preferenze.

La Meloni spinge per “fare” il Governo entro lunedì. Cosa ne pensate?

È quello che ci auguriamo tutti. La sintesi potrebbe arrivare già nel fine settimana e il giuramento entro lunedì. Mercoledì abbiamo votato l’ufficio di Presidenza e i commissari avranno un volto tra una decina di giorni. La fiducia potrebbe arrivare dunque a metà della prossima settimana, magari addirittura martedì, e tra una decina di giorni si potrebbe cominciare a lavorare. Questo aspetto, quello dell’essere celeri, è fondamentale, anche perché ci sono tante urgenze a cui far fronte e una legge di bilancio che va varata entro la fine dell’anno che dovrà avere anche una chiara marca politica, quella del Governo voluto dai cittadini. Una volontà, quella di agire il prima possibile, che è scontata e che è testimoniata anche dalle consultazioni che hanno preso il via. Questa è una legislatura che porta con sé la volontà di lavorare con un grosso senso di responsabilità nell’interesse del Paese e dei suoi cittadini.

Letizia Moratti fa parte del toto nomi dei Ministri, indicata come papabile a quello dei Rapporti con il Parlamento. Se così fosse, come si ridistribuirebbero i giochi in Regione?

Non mi è piaciuto per nulla il fatto che la Moratti abbia scelto di mettere in campo una candidatura frutto dell’azione meramente personale. La sua decisione, di cui capisco sicuramente le velleità, altro non è che una scelta individualistica. E questo non è corretto nella logica di partito. Avrei preferito che l’intenzione fosse condivisa. Detto questo, quando il Governo avrà trovato una sua forma precisa, cominceremo a lavorare anche su questo fronte e, a cascata, sulle amministrative di Bergamo, nella consapevolezza che Forza Italia non è più la locomotiva del centrodestra, ma che siamo chiamati a fare la nostra parte.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
leggi anche
elezioni regionali
La prossima chiamata alle urne
Elezioni Regionali, l’ipotesi del voto il 5 febbraio
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI