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L'iniziativa

Il paese si spopola, a Solto Collina i pupazzi Matocc “riempiono” la frazione di Esmate fotogallery

Realizzati da alcune amiche dell’associazione “Nessun dorma”, hanno fatto la loro prima apparizione domenica 16 ottobre

Esmate (Solto Collina). Originali pupazzi ripopolano e fanno rivivere Esmate, piccola frazione del Comune di Solto Collina. Realizzati da alcune amiche appartenenti all’associazione “Nessun dorma”, hanno fatto la loro prima apparizione domenica 16 ottobre: ora stanno riposando, ma presto torneranno a far parlare di loro.

Paola Acquaviva, presidente dell’associazione, spiega: “La nostra associazione è nata da un gruppo di amiche di Esmate che, confrontandosi, si sono lamentate perché i sentieri che percorrevano da bambine si trovano in condizioni di abbandono. Non è colpa di nessuno ma, parlando fra loro, hanno ricordato che in passato i contadini li tenevano puliti perché li adoperavano per andare nei campi e per portare le mucche a pascolare, mentre oggi non se ne ha più attenzione. Ed è un peccato perché sono luoghi d’interesse paesaggistico con panorami stupendi. Il nostro obiettivo è quello di proporre eventi amichevoli, che non siano in competizione con nessuno, né con la Pro loco né con la parrocchia, per raccogliere fondi da destinare alla loro sistemazione”.

“Simbolicamente – prosegue Acquaviva – domenica abbiamo posizionato in diversi angoli della frazione questi pupazzi, che abbiamo chiamato Matocc. Li abbiamo realizzati impiegando materiale di riciclo, ossia vecchie lenzuola, con sagome quasi a grandezza umana, riempite con lo scarto delle trapunte, dato che una nostra amica ha un trapuntificio. Li abbiamo poi vestiti adoperando vecchi abiti per rendere l’idea di come le persone si vestivano in passato: vorremmo che rappresentassero i nostri nonni, i contadini di una volta, per far vedere come vivevano. Li abbiamo dislocati nel bosco, dove si è svolta la castagnata a San Defendente, la prima uscita dell’associazione, ma anche in alcune zone della frazione: alcuni hanno impersonificato dei bambini e sono stati posizionati vicino all’asilo, altri degli anziani davanti alla chiesa e altri ancora alcune persone che chiacchierano nella piazza. Ad ora sono una ventina, ma ci piacerebbe farne altri, magari abbinati agli attrezzi da lavoro che si adoperavano un tempo. Vorremmo riprodurre alcune delle figure più significative della comunità che adesso non ci sono più, ma anche ispirandoci alle botteghe che un tempo la animavano, come il macellaio e il medico. È un modo per far rivivere la frazione che, purtroppo, come sta accadendo in tante altre località sparse nelle valli bergamasche, si sta spopolando. Al momento gli abitanti sono un centinaio e nel corso dei decenni sono progressivamente diminuiti”.

La presidente dell’associazione è originaria di Milano, ma ha vissuto la frazione di Esmate sin da piccolissima. “All’età di sei mesi – specifica Paola Acquaviva – ho iniziato a trascorrervi le vacanze insieme alla mia famiglia. Ho passato qui le mie estati da bambina, ragazzina e giovane donna. Mia nonna era esmatese e mio papà ha sempre amato questo luogo: anch’io ho costruito un legame molto profondo con Esmate e dal 2008 ci abito. Ho lasciato la città per trasferirmi e non me ne sono mai pentita perché amo questo posto. Ho visto com’è cambiato nel corso del tempo: era un paese vivo, mentre oggi come molte altre località si sta spopolando. Il nostro auspicio è quello di farlo tornare a vivere rendendolo più vivace attraverso iniziative e momenti di aggregazione”.

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