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Al parlamento

Governo, l’elezione dei Presidenti di Camera e Senato: la Lega vuole Calderoli a Palazzo Madama

Alle 10 la chiamata: prima le riunioni con i partiti, poi la proclamazione ufficiale e le prime votazioni

Una giornata importante, quella di giovedì 13 ottobre. Bergamo torna a Roma, e lo fa con i suoi parlamentari. Dimezzati sì, rispetto alla scorsa legislatura, quella appena conclusa: erano 18, ora sono 9. Il numero conta, sì, ma anche la qualità dei politici che torneranno a sedersi sui banchi della capitale, tra vecchie e nuove conoscenze. A rappresentare la nostra provincia le due riconferme targate Lega, Rebecca Frassini e Daisy Pirovano, insieme a Roberto Calderoli (che il Carroccio vorrebbe alla guida del Senato), Devis Dori (Sinistra Italiana), Antonio Misiani (Partito Democratico), Simona Malpezzi (Partito Democratico), Vinicio Peluffo (Partito Democratico), Alessandro Sorte (Forza Italia), Stefano Benigni (Forza Italia) e le news entry Andrea Tremaglia (Fratelli d’Italia) e Giulio Terzi di Sant’Agata che certamente, visto il profilo e la caratura internazionale, non si può certo annoverare tra i volti nuovi.

Pronti via, dunque, e a due settimane e mezzo dalla tornata elettorale che ha visto il centrodestra vincere alle urne, con l’exploit della Meloni, giovedì mattina è la volta della prima chiamata ufficiale, sia per la Camera che per il Senato. Primo atto, per la verità, è stato il ricevimento del documento di proclamazione ufficiale, atto peraltro dovuto dopo l’elezione, ma che per alcuni parlamentari bergamaschi non è ancora arrivato causa ritardi da parte della Prefettura, formalità alla quale è seguita la convocazione per il ricevimento di tesserini e quant’altro. Firme e documenti a parte, con tanto di selfie illustri a suggellare il momento, Silvio Berlusconi docet, il primo vero appuntamento politico di questo nuovo Governo sarà appunto quello di metà settimana. Il cronoprogramma recita di una chiamata ufficiale alle 10, previa riunione un’oretta prima, ciascuno con il suo partito per la consulta sui nomi da proporre e da sostenere durante le votazioni.

Reunion a parte, sarà dunque la volta di varcare le porte delle aule, con il momento della convalida degli eletti, in cui ciascun eletto verrà chiamato nome e cognome e la nomina dei componenti dell’Ufficio di Presidenza Provvisorio che avranno il compito di condurre gli appuntamenti più importanti in vista della formazione del Governo.

E da lì le strade, di Camera e Senato, convocato per le 10.30, si divideranno, avendo due procedure differenti da seguire per le elezioni: quattro chiamate per la Camera, con per le prime tre con il consenso dei due terzi e la maggioranza per la quarta, mentre una procedura più snella per il Senato. Il che equivale a dire che, paradossalmente, si potrebbe arrivare alla condivisione di un nome più velocemente per la realtà dei senior piuttosto che per quella degli “under”. Una sorta di piccolo conclave, in chiave politica, dal quale ci si aspetta la fumata bianca, il prima possibile.

I rumors raccontano di ore concitate e trattative riservate per Palazzo Madama e Montecitorio, trattative che hanno il fine di portare alla formazione del Governo il prima possibile e dalle quali derivano anche i papabili Ministri e via andare: “Questo è quello che ci auguriamo tutti – racconta Rebecca Frassini, riconfermata con il passaggio all’uninominale alla Camera -, anche perché questo momento storico è davvero drammatico. Mi sento di dire che questa volta, almeno per me, oltre alla soddisfazione per la rielezione, c’è anche una grande responsabilità: non bisogna metterci tre mesi per formare un Governo. Al contrario, dobbiamo metterci il minor tempo possibile per cominciare a lavorare, perché l’Italia ne ha bisogno, perché l’autunno che viene avanti è un autunno caldo, perché i rincari sono alti, perché c’è il tema del caro bollette e caro energie, perché, e non va dimenticato, la Legge di Bilancio va tassativamente fatta entro la fine dell’anno”.

Stesso pensiero, anche se appartenenza differente, per Andrea Tremaglia: “Certamente ci sarà una grande emozione e al tempo stesso il desiderio di potersi mettere a disposizione per il Paese, soprattutto ora che l’Italia verte in una situazione complicata. Nella riunione di Fratelli d’Italia che abbiamo avuto lunedì scorso, abbiamo infatti discusso delle strategie che il partito deve e vuole portare avanti in questo Governo che va formandosi”.

Il cronoprogramma

Alle ore 10 è convocata la prima seduta della Camera: sarà presieduta da Ettore Rosato (Iv).

Al Senato, appuntamento per le 10.30: Liliana Segre, senatrice a vita, guiderà l’aula.

Dopo l’insediamento si procederà all’elezione dei presidenti delle Camere.

Cambiano i numeri dei parlamentari presenti in aula, ma le procedure, caposaldo della nostra Costituzione, rimarranno immutate.

Si insedieranno così le Camere, in attesa che il capo dello Stato Sergio Mattarella conferisca l’incarico al nuovo presidente del Consiglio, che succederà a Mario Draghi.

Il passaggio potrebbe avvenire già nella giornata di lunedì prossimo, testimone a favore di Giorgia Meloni, che sarà il 31esimo capo di governo della storia della Repubblica, oltre che la prima donna Premier.

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