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Botta e risposta

La Lega attacca: “Bergamo città con più incidenti in Italia”; Zenoni: “La nostra polizia locale fa più rilievi”

L'assessore alla Mobilità di Palazzo Frizzoni spiega il risultato di una classifica basata su dati Istat: "Attività quasi doppia rispetto a quella di città di simili dimensioni. La soluzione? Favorire iniziative di riduzione della presenza delle auto"

Bergamo. “Apprendiamo con dispiacere da una classifica stilata su dati Istat che Bergamo risulta la città italiana con più incidenti stradali in proporzione alla sua popolazione. Da anni denunciamo la pessima gestione della mobilità dell’assessore Stefano Zenoni che, in questi 8 anni di amministrazione, ha messo in campo politiche esclusivamente ideologiche e non calate sulla realtà”.

È un attacco duro e diretto quello sferrato dai consiglieri comunali della Lega Enrico Facoetti, Alessandro Carrara, Alberto Ribolla, Stefano Rovetta, Giacomo Stucchi e Luisa Pecce che, basandosi su una graduatoria che tiene conto degli incidenti rilevati dal 2016 al 2020, mette in discussione l’operato del Comune in ambito sicurezza sulle strade.

“Oltre a spacciare qualche striscia di vernice per ‘piste ciclabili’ e fare inutili corsie preferenziali per i bus – aggiungono – la sinistra non è mai stata in grado di restituire un progetto chiaro, sicuro ed efficace sulla mobilità cittadina. Cantieri, strade sconnesse, traffico smisurato ed inquinamento record non possono essere la risposta dopo quasi un decennio di amministrazione, così Bergamo si afferma con un altro triste primato”.

Poi la proposta: “Ora tocca noi indicare la giusta da seguire, in inverno – conclude il segretario cittadino Alessandro Carrara – organizzeremo un convegno sulla mobilità in cui metteremo a disposizione della cittadinanza e delle associazioni di categoria un’altra visione di gestione del sistema della mobilità cittadina. La propaganda Green ed ecologista purtroppo non ha dato i suoi frutti…”.

Parole che hanno fatto rumore dentro Palazzo Frizzoni e alle quali il diretto interessato, l’assessore all’Ambiente e alla Mobilità del Comune di Bergamo, Stefano Zenoni, ha prontamente replicato.

Innanzitutto spiegando come il dato non sia una novità, nel senso che da tempo l’amministrazione si confronta con chi fa le rilevazioni: “Siamo entrati in contatto con Ecosistema Urbano, il report di Legambiente, e con Aci e Istat che raccolgono i dati dei rilievi dalle Polizie Locali. Come si spiega il primo posto di Bergamo? Con l’attività dei nostri agenti, che intervengono a rilevare incidenti in molti più casi rispetto a città di pari livello, quasi il doppio rispetto a Brescia ad esempio. Vale la stessa cosa dei tamponi: più ne fai e più casi Covid trovi. Quando invece  l’incidente si risolve con una constatazione amichevole, il sinistro non fa statistica”.

Dal dato alla reazione politica: “Sia chiaro che non serve una classifica ma basta un incidente per far preoccupare l’amministrazione, ma in ogni caso la soluzione a mio avviso è diametralmente opposta a quella proposta dalla Lega – sostiene Zenoni – Gli incidenti nascono dalla presenza delle auto, dal traffico: quindi dobbiamo favorire tutte le iniziative che provano a ridurli, come ciclabilità, mobilità alternativa, ztl e zone 30, che tra l’altro sono state all’ordine del giorno in consiglio e approvate dalla sola maggioranza con tanto di polemiche da parte della Lega. Sul riferimento ai cantieri, poi, non so che dire: non sono quelli che fanno salire l’incidentalità e ci sono tutti gli anni. Vero che ci sono alcuni ripristini provvisori post cantiere che non sono di qualità eccelsa e potrebbero essere un po’ più curati, ma legare questo aspetto a una statistica che viene proposta da 10 anni…”.

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